sabato 2 ottobre 2010

Per quel che riguarda le modalità di gioco PES 2011 è un prodotto, come in parte lo era anche il 2010, che non ha nulla da invidiare a nessun concorrente. Sfogliando un elegante menù realizzato alla stregua della cross media board di Sony ci si accorge che, oltre all’immancabile possibilità di affrontare una lega o cimentarsi in un torneo predefinito o personalizzato, vi è la facoltà di tentare la scalata alla vetta d’Europa o del Sudamerica, grazie rispettivamente alle modalità ufficiali dedicate alla Champions League ed alla Copa Santander Libertadores (la Champions del Sudamerica). Se la prima non prevede alcuna novità rispetto all’anno scorso (tranne, ovviamente, la selezione di squadre....purtroppo non tutte licenziate) la seconda è una vera e propria new entry di questo capitolo. Al di là dei team sconosciuti ai più (ma favolosi da padroneggiare) la competizione, grazie ad una rivisitazione eccellente delle atmosfere e delle coreografie, saprà immergervi nel tipico calore (forse anche esagerato a volte) del tifo sudamericano, con tanto di cori, coriandoli ovunque, rotoli di carta igienica e chi più ne ha più ne metta. Ottimo, insomma, in entrambe le competizioni, il contorno, caratterizzato da musiche ufficiali, da presentazioni, da cerimonie in caso di vittoria e quant’altro ed accompagnato da un’ottima ed abbastanza varia telecronaca del duo Pierluigi Pardo - Josè Altafini; quest’ultimo capace anche d’inserire interessanti citazioni ai tempi in cui giocava nel Palmeiras. Tornano, poi, le proverbiali Master League e Professionista, nelle quali impersonare un team o un singolo giocatore partendo dal basso per costruire una solida carriera calcistica. In entrambe le modalità ci saranno numerosissime opzioni per la gestione dell'allenamento, la gestione finanziaria e tutta una serie d'opzioni di contorno davvero dettagliate; interessanti, in Leggenda, le fasi pre e post match dove l'allenatore darà diversi suggerimenti e ci saranno confronti tra i giocatori. La piu' grande novita' di Pro Evolution Soccer 2011, almeno dal punto di vista della struttura ossea del gioco, risiede però in una modalita' nuova di zecca chiamata “Master League Online”. Si tratta di una versione completamente parallela rispetto alla normale Master League, con la quale la prima non avrà nulla a che fare. Nella versione online, infatti, affronteremo una serie di partite classificate che andranno a comporre diversi tornei dalla durata mensile, settimanale ma anche solo giornaliera, tentando di costruire, uno scontro dopo l'altro, il nostro dream team. Gli scambi, pero', non saranno tra un giocatore e l'altro ma sempre tra giocatori e CPU, dando quindi da una parte la possibilita' di ottenere senza particolari trattative lo stesso giocatore e rischiando dall'altra di ottenere molte squadre quasi uguali tra loro. Quest'ultimo pericolo potrebbe tuttavia essere scongiurato dalle meccaniche atte a regolare gli scambi stessi: il prezzo di ciascun giocatore, infatti, non sara' determinato dalle sue prestazioni nel mondo reale o qualcosa di simile bensi', partendo da una base ricalcante il suo valore “reale”, il costo nel gioco sara' ricavato utilizzando come discriminante il numero di volte che lo stesso calciatore e' stato acquistato. Un Milos Krasic acquistato da 40 club, ad esempio, potrebbe costare al 41esimo piu' di un Cristiano Ronaldo non ancora trasferito, nonostante sulla carta le statistiche del secondo siano senza ombra di dubbio superiori a quelle del primo. Chiaramente, una volta giunti in un team, i calciatori potranno vedere incrementate le loro caratteristiche tenico-fisiche a seconda delle prestazioni del manager in carne ed ossa. A tale sistema si unisce una ripartizione intelligente del denaro che prevede premi per le vittorie (sempre tenendo conto della qualita' di entrambe le squadre per determinarne la quantita') ma anche prezzi d'ingresso per ognuno dei match che andremo a disputare, costringendo dunque a bilanciare qualsiasi passo si compia all'interno di tale modalita'. Giocare moltissime partite senza criterio e rischiando spesso di perdere non paghera', cosi' come non paghera' tentare di acquistare sin dall'inizio tutti i piu' grandi campioni, rischiando di finire in bancarotta ed essere costretti a rifondare il team o, peggio, a ricominciare tutto da zero. Una modalita' all'insegna dell'equilibrio le cui qualita' si riflettono anche nella decisione di limitare, in maniera intelligente, il fenomeno del lag e, con esso, anche i cosiddetti “cheater” che iniziano a scaricare proprio durante le partite, specialmente quando incaricati di hostare. In presenza di LAG, dunque, un particolare algoritmo s'impegnerà a ridurre globalmente il ritmo di gioco in maniera da non pesare eccessivamente (o, ancor meglio, per nulla) sul gameplay. Manca, purtroppo, tra le modalità di gioco, un efficace tutorial che permetta di imparare i fondamentali del gameplay: un’opzione presente nelle vecchie incarnazioni Playstation 2 ed inspiegabilmente eliminata per il passaggio alla nuova generazione. Pro Evolution Soccer riparte nuovamente da zero tentando, quest’anno, di sradicare le convinzioni dei giocatori offrendo un’esperienza all’insegna della simulazione e, non dimentichiamolo, dei contenuti. Il titolo, anche se non più immediato ed imprescindibile per qualsiasi serata con amici, prepara delle solide basi per il futuro puntando su un gioco ragionato e sulla possibilità di costruire la manovra in totale libertà. Sebbene permangano molti problemi legati alle animazioni (irrinunciabili in un titolo sportivo) e si noti un troppo pronunciato rallentamento ed “appesantimento” delle meccaniche possiamo dire che la produzione Konami si presenti con carte vincenti in grado di far ri-appassionare gli irriducibili e ricredere molti detrattori. Si tratta comunque di una concezione calcistica che abbisogna, nel prossimo futuro, di diverse revisioni per tornare, re-inventandosi, alle glorie passate.

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