martedì 28 dicembre 2010

Da Bloody Disgusting veniamo a sapere , anche se da tempo si vocifera della collaborazione tra l’attore Stephen Dorff  ( Immortals 3D , 2011 , Nemico Pubblico , 2009 ), che ultimamente abbiamo visto sugli schermi con il Somewhere della Coppola ( 2010 ) , e il regista Stephen Norrington ( The Crow , 2011 , La leggenda degli uomini straordinari,  2003 ) per riportare in vita il diabolico personaggio di Blade , Deacon Frost ( già interpretato da Dorff nel primo film ) , con un nuovo episodio prequel. Il primo Blade uscì negli USA nel 1998. Interpretato dall’inconfondibile Wesley Snipes ( Underworld, 2003,  The Fan, 1996 ), nei panni dell’eroe “diurno”, fu un vero successo: sbancò il botteghino guadagnando oltre 130 milioni di dollari. Negli anni a seguire non tardarono a uscire nelle sale due sequel, rispettivamente Blade II, del 2002, diretto da Guillermo del Toro ( Hellboy, 2004, Il labirinto del fauno, 2006 ), e Blade : Trinity , del 2004, diretto da David S. Goyer (Il mai nato, 2009). La novità di questi giorni è che il futuro lungometraggio sembra prendere le distanze dal primo episodio. Norrington e Dorff, infatti, secondo quanto annunciato dal movie blog Dark Lord Bunnykins , stanno ragionando su come lasciarsi alle spalle molti aspetti del primo Blade per costruire un nuovo progetto, partendo esclusivamente dal personaggio di Deacon Frost . Tutto ciò con la volontà di dar vita a un film più “ cool ” e più adatto ai giorni nostri, lasciandosi alle spalle quel sapore un po’ retro, stile anni ’90, con l’obiettivo di attirare nuovi fan e cavalcare al meglio il successo che oggi hanno i film sui vampiri. Sembrerebbe che Dorff e Norrington abbiano in serbo diverse sorprese. Ma per ora di informazioni certe ce ne sono poche, restiamo in attesa delle prossime notizie.


link originale : http://guide.supereva.it/cartoni_animati/interventi/2010/12/intervista-allartista-lorenzo-%E2%80%9Cragno%E2%80%9D-celli/

> PRESENTATI

Sono Lorenzo “RAGNO” Celli , nato a Battipaglia -SA- . Appassionato di foto. Ho collaborato con “Un sorso in più”, la fanzine di Carmen Consoli Fan Club, con la rivista on-line “Il Bollettino dei MOAI “. Ho ideato manifesti di vari gruppi musicali indie e rock, ho collaborato come story-board artist per pubblicità, video musicali e cortometraggi indipendenti. Sono ideatore della vignetta satirica “Don Gigino ,che ama ogni bambino”, incentrata su un prete pedofilo che ha destato non poche polemiche. L’ultimo “lavoro” pubblicato è stata l’illustrazione del mese di febbraio sul calendario, a scopo benefico , “ Memoria resistente 2011, ( qui potete saperne di più : http://www.reti-invisibili.net/ ). Inoltre sono il curatore di Radio Kaos, il blog indipendente del circuito “comic-soon”.

> QUANDO NASCE LA TUA PASSIONE ARTISTICA

Un momento preciso non c’è, ho sempre “scarabocchiato “ come tutti i bambini , poi mi padre era un artista del libro, ovvero rilegava e restaurava libri, quindi ho sempre avuto accesso all’arte nelle sue più svariate forme, fotografia, disegno, scrittura, musica ect …

> QUANDO NASCE LA TUA PASSIONE PER I FUMETTI

La mia passione per il fumetto è nata “per colpa di mio padre”, infatti in casa ho sempre trovato fumetti, ho imparato a leggere su l’uomo ragno della corno!!!

> IL TUO FUMETTO PREFERITO

Un fumetto vero e proprio non c’è, l’elenco è lunghissimo, dovendo sceglierne uno … L’ultima caccia di Kraven dell’Uomo ragno !

> IL PERCHE'

Il perché … sulla scelta del personaggio è d’obbligo visto il mio “nome”, a parte gli scherzi, l’uomo ragno è il personaggio che mi ha sempre accompagnato fin da piccolo! Per la storia, credo che sia la migliore dell’arrampicamuri , poi credo che le storie dell’uomo ragno più oscure siano le migliori e poi indossa il miglior costume di sempre ,quello nero!!!

> QUANDO NASCE LA TUA PASSIONE PER I CARTOON

I cartoni sono una passione di riflesso del fumetto, poi da piccolo rimasi folgorato da quelle “lame rotanti “ e da quei componenti lanciati dal Big shooter!!!

> IL TUO CARTOON PREFERITO

La lotta si fa dura … Capitan Harlock, ma tra i robottoni Jeeg !!!

> IL PERCHE'

Per Jeeg è semplice, chi non si è mai disegnato le mani come i guanti di Hiroshi volendo diventare lui? Capitan Harlock … un pirata spaziale che ama e combatte per la libertà … devo dire di più?

> HAI UN SITO WEB

Ho un blog personale , http://www.comic-soon.com/lorenzoragnocelli/ , dove potete trovare i miei lavori , ho un contatto flickr http://www.flickr.com/photos/ragnolc/ , dove ci sono alcune mie foto , da ricordare anche il blog di Radio kaos che curo http://www.comic-soon.com/ragnolc/ .

> PERCHE' E' NATO

Quello personale è nato per mostrare alcuni miei lavori , soprattutto la vignetta satirica di Don Gigino , che è un po’ cattivella, quello di flickr è nato prima di tutti perché essendo un appassionato di foto , mi piace relazionarmi con altri appassionati, Radio Kaos è Radio Kaos!!!

> PRESENTA IL TUO SITO

Se vi interessa il mio lavoro o siete appassionati di foto, fate un salto a vedere cosa c’è!

> DI COSA TI OCCUPI ATTUALMENTE

TOP SECRET ! :)

> PROGETTI FUTURI

Ci sono sicuramente un albetto di Don Gigino , uno sketchbook omaggio alle “mie “ donne del fumetto e uno TOP SECRET !

> SOGNI NEL CASSETTO

Mi hanno rubato il comodino! Ti posso dire quello sulla scrivania : Portare al papa il mio albetto di Don Gigino , essere scomunicato ed essere intervistato a Victor Victoria!!!!

> ALTRO

Eventuali e varie!

domenica 26 dicembre 2010

Cutie Honey (キューティーハニー Kyūtī Hanī  nota anche come Cutey Honey), è una serie di anime e manga creata da Go Nagai nel 1973. La protagonista Cutie Honey è una ragazza androide che normalmente vive sotto l'identità segreta della bionda Honey Kisaragi, ma che in caso di bisogno può assumere più identità alternative, ognuna di diverso aspetto e dotata di poteri ed equipaggiamenti speciali, di cui la principale è per l'appunto quella di Cutie Honey, una spadaccina dai corti capelli rossi. Cutie Honey compare per la prima volta nella rivista antologica Shonen Champion, volume 41, ottobre 1973, pubblicata 13 giorni prima dell'inizio della serie televisiva. La serie TV iniziò il 13 ottobre 1973 e durò fino al 30 marzo 1974, quando fu conclusa forzatamente per via delle polemiche che suscitò (pur essendo una serie "per tutti", presentava varie scene di nudo ed altri elementi ritenuti scabrosi da molti genitori di quel periodo). Malgrado la sua prematura conclusione, molti appassionati giapponesi la considerano uno dei più grandi capolavori nella storia degli anime.

Le varie versioni di Cutie Honey:

Cutie Honey (1973) : Honey è una ragazza androide creata da un anziano scienziato perché sia sua «figlia». Non sa di essere una creatura artificiale e frequenta una scuola cattolica. Scopre la verità su di sé il giorno in cui suo «padre» viene ucciso dai membri dell'organizzazione criminale chiamata «Panther Claw» («Artiglio della Pantera»). Pronunciando le parole «Honey Flash!» può trasformarsi in una supereroina dai capelli rossi, dotata di grande forza e agilità, ed armata con una spada. In realtà può assumere diverse forme alternative, comunque sempre di una bella donna, con differenti capacità. (Nella sua forma «normale» ha lunghi capelli biondi). È capace di trasformarsi grazie ad un congegno installato nel suo corpo, il Sistema Fisso degli Elementi dell'Aria. Honey conduce fino alla vittoria la sua lotta contro Panther Claw (e le sue agenti androidi), mentre continua a frequentare la scuola. Ad aiutare Honey nella sua vendetta c'è la famiglia Hayami, Hayami Danbei, i suoi due figli Seiji e Junpei, e più avanti nella serie, suo nipote Naojiro. Panther Claw è governata da Panther Zora, e dalla sua sorella più giovane, Sister Jill. Il loro obiettivo principale è la ricchezza illimitata ed impadronirsi del macchinario che permette a Honey di trasformarsi. La serie originale termina con un finale aperto, con Honey che sconfigge Sister Jill e scopre che Panther Zora è la vera leader di Panther Claw. Il manga contiene ancora più violenza, umorismo volgare e nudità della serie televisiva originale. Nel manga tutto il personale femminile e le alunne della Saint Chapel School sono lesbiche, inclusa la migliore amica di Honey, Aki Natsuko. Mentre i membri di Panther Claw nell'anime sono androidi (eccetto Sister Jill e Panther Zora), nel manga sono indicati come cyborg. L'idea della Paradise School, e dei personaggi di Naojiro e Goeman (insegnanti alla Paradise School) fu invece presa in prestito da un altro manga di Go Nagai, Abashiri Family. Comunque c'è un personaggio femminile nel manga, chiamata Naoko, che ricorda Naojiro. Questa è il "boss" della Saint Chapel, mentre Naojiro era il "boss" della Paradise School. Il manga termina in maniera simile all'anime (sebbene con un pizzico di comicità in più). Ad ogni modo, la storia termina effettivamente in Cutie Honey 90's. Il manga di Ken Ishikawa segue una formula più a episodi, similmente alla serie televisiva. I disegni sono piuttosto rozzi e inconsistenti. Diversamente dalla serie televisiva e dal manga originale, Honey sa fin dall'inizio che Panther Zora è la leader di Panther Claw. Nella versione di Ishikawa, Sister Jill non compare fino all'ultimo capitolo. Come nel manga originale e nella serie televisiva, termina con Honey che sconfigge Sister Jill e continua la sua battaglia contro Zora.

Shin Cutie Honey (1994-95) : Pubblicato anche negli Stati Uniti come New Cutie Honey, questo OAV continua la storia molti anni dopo, con Honey rimasta giovane, ma che ha dimenticato la sua vera identità. Una volta recuperata la memoria continua la sua lotta contro il male. In questa fase i suoi poteri di mutazione si sono incrementati fino al punto di poter imitare la forma di ogni persona (ma non di cambiare il proprio genere sessuale, neanche quando imita un uomo). La nozione di un androide mutaforma può naturalmente essere fatta risalire fino alla serie manga di fantascienza di Hirai e Kuwata, 8 Man. Per certi aspetti Cutie Honey è una versione estremamente sensuale del vecchio supereroe; è significativo che il defunto padre di Honey sia un clone del creatore di 8 Man, il Dottor Tani. Molti anni dopo gli eventi della prima serie, dunque, i cittadini di Cosplay City sono in lotta contro i criminali. Nel mezzo del caos un nuovo sindaco, Light, ha giurato di mettere sotto controllo i criminali e riportare la pace. Comunque l'oscuro signore Dolmeck, insieme ai suoi due assistenti, Black Maiden (in realtà Panther Zora) e Peeping Spider cerca di fermarlo. Quando apprende che la sua segretaria, Honey Kisaragi, è in realtà la leggendaria Cutie Honey, riprende la sua campagna per salvare la città con il potere dell'amore. Dopo il suo ritorno, Honey si trasferisce nella casa di Danbei Hayami, guardiano cyborg e «vecchio sporcaccione», di suo nipote Chokkei e dei genitori di quest'ultimo, Daiko e Akakabu. Questa serie è l'unica ad essere stata pubblicata in Italia nel 1996, in 4 videocasette edite da Dynamic Italia (ora Dynit) con il titolo Cutey Honey - La combattente dell'amore. Il doppiaggio è diretto da Fabrizio Mazzotta e la voce di Cutie Honey è di Francesca Fiorentini. La serie doveva essere originariamente composta da 12 episodi, ma terminò all'episosio 8. Mentre i primi quattro episodi, che contengono una storia autoconclusiva, sono considerati un successo, la seconda serie di quattro episodi, destinata a preparare la scena per i quattro episodi conclusivi fallì nel generare nuovo interesse nel 1995. La Toei Animation non finanziò la produzione degli ultimi quattro episodi e la serie terminò senza un vero finale. Quando nel 2004 la serie è stata pubblicata in DVD in Giappone, l'episodio 9, di cui era stata scritta la sceneggiatura, pur non essendo stato prodotto è stato trasformato in un CD drama. I rimanenti tre episodi non sono stati mai sceneggiati. Questa serie è piena di riferimenti alle opere precedenti di Go Nagai. Molte delle armi di Danbei sono versioni miniaturizzate di quelle usate da Mazinga Z, Grande Mazinga e Goldrake. I criminali si nascondono dietro un gargoyle con l'aspetto di Devilman alla fine del primo episodio. Nel primo episodio Honey si trasforma in un condannato identico a Koji Kabuto. Nello stesso episodio fa anche coppia con Akira di Devilman. L'aspetto dei genitori di Chokkei, Daiko e Akakabu è basato su quello dei genitori di La canaglia in minigonna. Nel secondo episodio c'è un busto di Mazinga Z sul comodino e uno dei cattivi è identico a Sayaka Yumi.

Cutie Honey F (1997-98): Questa serie è stata prodotta dallo stesso staff di produzione di Sailor Moon e viene generalmente considerata la più edulcorata e la più "adatta alle famiglie" (la "F" del titolo non sta però per "family", ma per "flash"). Nello stesso periodo in cui veniva trasmessa, la Shogakukan ne ha pubblicato due adattamenti a fumetti: uno shojo manga (disegnato da Yukako Īsaka e serializzato su Ciao) ed un kodomo manga (disegnato da Kazuyuki Sasaki su testi di Ken Ishikawa, e serializzato su CoroCoro Comics). Honey può trasformarsi in chi preferisce, ma le sue forme più frequenti sono al solito sette: Scoop Honey - Paparazzo. Una donna pronta con cinepresa e macchina fotografica a catturare notizie; Stage Honey - Cantante. Una donna con il microfono e vestita con un abito di scena, pronta a salire sul palco; Nurse Honey - Infermiera. Una donna esperta di medicina; Elegance Honey - Sposa. Una donna che indossa un abito da sposa formale bianco. Il bouquet viene utilizzato quando è in pericolo; Hurricane Honey - Motociclista. Una donna a cavalcioni della sua moto ogni volta che deve scappare; Escort Honey - Guida turistica. Una donna sempre presente quando serve, con un trasvestimento da hostess; Cutie Honey - Eroina. Una donna dal corpo perfetto che salva la giornata. Viene introdotta per la prima volta la sorella e rivale di Cutie Honey: Misty Honey (da non confondere con l'originale travestimento da cantante della prima serie). Misty Honey, diversamente da Cutie Honey non può trasformasi in chi vuole, può solo trasformarsi in Misty Honey. Ha una fascia intorno alla gamba che somiglia al collare di Honey e per trasformarsi pronuncia le stesse parole di Honey. Può anche essere considerata come una versione invertita di Honey, dato che Misty Honey ha lunghi capelli blu ed un abito meno appariscente, mentre Cutie Honey ha corti capelli rosa ed un abito molto vistoso. Il suo alter ego è Seira Hazuki. Come per Shin Cutie Honey ci sono diversi riferimenti ad altre opere di Go Nagai. Uno dei criminali, Freddy Claw, è una via di mezzo femminile del Dottor Hell e del Conte Blocken di Mazinga Z. Un altro criminale, Gorgon Claw, è una versione femminile del Duca Gorgon sempre di Mazinga Z e del Grande Mazinga. Diversi avversari che compaiono nelle puntate sono ispirati da mostri dell'originale Cutie Honey e della serie di Devilman. Due ragazzi della scuola frequentata da Honey Kisaragi sono basati sui piloti del Getter Robot. La Toei aveva riposto molte speranze su questa serie, designata come "erede" di Sailor Moon da poco conclusa, ma ne rimase parzialmente delusa. In un'intervista pubblicata su Kappa Magazine n. 68 dichiarò che non ebbe il successo sperato, probabilmente perché il pubblico era partito prevenuto per via della pessima reputazione del fumetto originale e della serie del 1973.

Cutie Honey (2004) : Nel 2004 la GAINAX ha prodotto un film dal vivo, con protagonista la popolare modella giapponese Eriko Sato. Diretto da Hideaki Anno, il film racconta liberamente la storia classica della battaglia di Cutie Honey per difendere l'umanità e vendicare suo padre, ucciso dai membri di Panther Claw. I criminali affrontati da Honey includono Sister Jill, Gold Claw, Cobalt Claw, Scarlet Claw e Black Claw. Nel fim compare anche Go Nagai in un cameo.

Re: Cutie Honey (2004) : Simultaneamente al rilascio del film, la GAINAX ha prodotto anche un nuovo OAV in tre puntate intitolato Re: Cutie Honey. L'OAV racconta essenzialmente la stessa storia del film, sebbene con un dettaglio di trama e storia significativamente maggiore. Divergendo radicalmente dallo stile delle precedenti incarnazioni di Cutie Honey, Re: Cutie Honey usa un'animazione più semplicistica e linee in grassetto pesantemente influenzate dalla serie originale di Cutie Honey. La semplicità di molti sfondi e personaggi crea un effetto visivo molto peculiare.
Statistiche di fine decennio nei media britannici ! Forse perché per otto degli ultimi dieci anni è stata sposata con un inglese i media britannici hanno parlato di Madonna più di qualsiasi altra celebrità negli anni ’00. È suo il nome che ricorre più di qualsiasi altro, con un totale di oltre 46mila ricorrenze. Molto distaccati ci sono Simon Cowell e Robbie Williams, con quasi 30mila e 28.500 rispettivamente. La statistica è stata compilata da Kantar Media: al gran totale di Madonna ha contribuito il matrimonio e il divorzio con/da Guy Ritchie, la nascita del secondo figlio Rocco, le adozioni dei due orfani del Malawi David e Mercy, i tour mondiali in occasione dell’uscita dei suoi dischi e le relazioni con i giovanissimi Jesus Luz e Brahim Zaibat. Della lista fanno parte anche Kate Moss, Britney Spears, Victoria e David Beckham, Michael Jackson, Paul McCartney e Kylie Minogue.

Statistics at the end of the decade in the British media! Perhaps because for eight of the last ten years has been married to an Englishman the British media have talked about Madonna than any other celebrity in the year '00. It's the name that occurs more than any other, with a total of over 46 thousand occasions. There are very detached Simon Cowell and Robbie Williams, with almost 30 thousand and 28,500 respectively. The statistics was compiled by Kantar Media: the grand total contributed Madonna marriage and divorce / by Guy Ritchie, the birth of their second son Rocco, two adoptions of orphans in Malawi, David and Mercy, the world tours during output of his records, and relations with the young Jesus and Luz Brahim Zaibat. This list also belong Kate Moss, Britney Spears, Victoria and David Beckham, Michael Jackson, Paul McCartney and Kylie Minogue.

Ecco la classifica con i rispettivi punteggi:  Here are the standings with their scores:

1. Madonna (46,017)

2. Simon Cowell (29,888)

3. Robbie Williams (28,563)

4. Kate Moss (28,056)

5. Britney Spears (27,588)

6. Victoria Beckham (25,833)

7. David Beckham (24,953)

8. Michael Jackson (24, 688)

9. Sir Paul McCartney (21,556)

10. Kylie Minogue (19, 694)

sabato 25 dicembre 2010

Nightmare Before Christmas (Tim Burton's The Nightmare Before Christmas) è un film d'animazione del 1993 diretto da Henry Selick, ideato e prodotto da Tim Burton, che si è ispirato per la storia ad una sua poesia, scritta e disegnata quando lavorava per la Disney. Burton (che tra il '90 e il '93 doveva occuparsi delle pellicole di Edward mani di forbice e Batman - Il ritorno) ne ha affidato la regia all'amico e socio Henry Selick. Il film è realizzato con la tecnica stop-motion con pupazzi, una tecnica che è stata una passione di Burton sin dagli inizi della sua carriera.

Trama : Il film è un viaggio nel mondo delle feste, in particolare la contrapposizione tra il tetro mondo di Halloween e la ridente città del Natale. Nel primo vive Jack Skeletron, re delle zucche, che stufo della solita celebrazione "spaventosa" della notte di Halloween, allontanandosi dalla buia cittadina, scopre per caso la porta che lo catapulta nel gioioso mondo del Natale. Affascinato dalla novità decide di portare il Natale alla sua gente. Ma nonostante la sua buona fede finirà per stravolgere le festività natalizie e seminare il panico un po' dappertutto. All’inizio della storia ci troviamo nella città di Halloween, un mondo alternativo dove l’annuale festa di Halloween è studiata e rappresentata dalla sua più grande celebrità, Jack Skeletron, il re delle zucche. Jack è amato e rispettato da tutti, ma lui si sente annoiato dalla ripetitività dei festeggiamenti e sente che comunque c’è qualcosa che manca nella sua vita. Mentre vagabonda nel bosco dopo una tale festa con il suo fedele cane Zero, Jack scopre un circolo di alberi che non ha mai visto prima. Ogni tronco ha una porta con un disegno diverso, ma lui è subito attratto da quello con su disegnato un albero di Natale. Appena lo apre viene risucchiato in una città piena di neve, luci e felicità, viene attratto da tutti quei colori, dai regali e dalla gioia che si respira in questo posto rendendosi subito conto che è questo ciò che stava cercando. Appena rientra nella città di Halloween, Jack chiama gli abitanti per un incontro. Mostra loro tutti i vari oggetti che caratterizzano il Natale, però gli altri cittadini non riescono ad afferrare il messaggio del Natale e vedono quei manufatti sempre con gli occhi di un abitante di Halloween. A Jack frustrato da ciò non resta altro che spiegare loro il Natale nell’unico modo in cui possono capirlo: così racconta che lì il capo ha una voce profonda, delle chele al posto delle mani, vola in cielo con una slitta trainata da animali mostruosi e si fa chiamare Babbo Nachele. Dispiaciuto dall’incapacità dei suoi amici di capire il Natale, Jack si chiude in casa ed inizia a fare varie prove ed esperimenti per capirlo fino in fondo. Giunge alla conclusione che basta realizzarlo per farlo funzionare, allora informa tutti che quest’anno penserà lui ai festeggiamenti del Natale. Assegna precisi compiti ad ogni abitante per far sì che la festa diventi anche loro. A Sally spetta il compito del costume, mentre al trio Vado, Vedo e Prendo quello di rapire Babbo Nachele, che una volta catturato viene consegnato al malvagio Mr. Bau Bau, anche se Jack si era espressamente raccomandato di non farlo. Nonostante gli sforzi di Jack di creare un gioioso Natale, gli abitanti finiscono comunque per confondere le idee di Halloween con quelle del Natale creando giocattoli, doni e decorazioni in apparenza innocui, ma che invece si rivelano pericolosi e spaventosi. Sally, segretamente innamorata di Jack, ha una visione catastrofica dell’evento che sta organizzando e cerca di avvertirlo, ma lui è troppo preso dalle sue fantasie e dalla novità per ascoltarla, così lei tenta di fermarlo creando una fittissima nebbia con l’alito di rana, però Jack usa il naso luminoso di Zero, che fa strada alla slitta nel cielo. La notte di Natale Jack consegna ai bambini del mondo reale i regali preparati dai suoi concittadini, ma questi si rivelano meno grati di quanto lui pensasse, infatti iniziano a telefonare alla Polizia. I TG danno la notizia che un furfante si sta spacciando per Babbo Natale ed invitano tutti a barricarsi in casa. Poco dopo con dei carri armati i militari abbattono la slitta di Jack lasciando gli abitanti di Halloween spaventati e convinti che il loro re sia morto. Nel mondo reale si annuncia che se non si troverà il vero Babbo Natale, che al momento risulta scomparso, la festa verrà cancellata. Jack riprende i sensi e sentendo questa notizia realizza la sua insensatezza e il fallimento del suo Natale. Capisce che il suo vero ruolo nella vita è essere il re delle zucche e si ripromette di realizzare i prossimi festeggiamenti di Halloween come i migliori di tutti i tempi. Nello sforzo di salvare la festa e rimediare ai suoi errori, Jack corre alla città di Halloween a liberare Babbo Nachele. Trova nella tana del Bau Bau anche Sally, lotta con il nemico ed alla fine questi viene sconfitto. Babbo Nachele ora può tranquillamente salvare la sua festa... dopo tutto lui è Babbo Natale... e magicamente vola fuori dal camino e ristabilisce pace nel mondo reale sostituendo i giocattoli distribuiti da Jack con i suoi. Volando con la sua slitta sopra la città di Halloween augura a tutti Buon Natale e porta loro la neve. Gli abitanti di Halloween ora finalmente capiscono cosa è il vero spirito del Natale. Sally rivela a Jack i suoi sentimenti e la storia si conclude con loro due abbracciati che si baciano felicemente sulla Collina del Terrore innevata.

Colonna sonora : La colonna sonora è stata creata da Danny Elfman e nell'edizione italiana è stata curata da Renato Zero ed è uscita nei negozi nel 1993 sotto Sony Records. Nel 2006 è uscita una versione speciale di 2 cd contenenti la colonna sonora originale sul primo disco, mentre sul secondo sono presenti cover delle canzoni del film interpretate da Fall Out Boy, Panic! At the Disco, Marilyn Manson, Fiona Apple e She Wants Revenge, e sei tracce demo prodotte da Danny Elfman. Nel 2008 è uscito un altro album titolato Nightmare Revisited dove molti artisti rivisitano le canzoni del film.

1993 - The Nightmare Before Christmas (Versione Originale)

1993 - The Nightmare Before Christmas (Versione Italiana)

2006 - The Nightmare Before Christmas (Versione Speciale)

2008 - Nightmare Revisited

Riedizione in 3D : Il 20 ottobre 2006, negli Stati Uniti d'America, è uscita nelle sale la riedizione Nightmare Before Christmas 3D. Il film era visualizzabile stereoscopicamente grazie all'utilizzo di appositi occhialini. In occasione di questa riedizione, è uscito anche un cd musicale contenenti alcune delle canzoni del film riarrangiate da famosi cantanti e famose band (come ad esempio la canzone "This Is Halloween" cantata da Marilyn Manson), nella versione 3D in lingua originale la prima versione iniziale della canzone This is Halloween è stata sostituita con quella rifatta in stile punk rock da Manson. In Italia la nuova versione 3D è stata presentata il 5 settembre 2007 alla 64ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia in occasione del Leone d'Oro alla Carriera per Tim Burton. In Italia la riedizione in 3D del film d'animazione è uscita il 30 novembre 2007 solo nelle sale cinematografiche che possiedono la tecnologia 3D.
Si accorcia l ' attesa per Dylan Dog : Dead of Night , il nuovo film sul celebre investigatore dell'incubo made in Italy . Intanto sul web inizia a circolare il teaser ... Arriverà nelle sale italiane il 18 marzo 2011 , Dylan Dog , il celebre personaggio a fumetti made in Italy , nato nel 1986 , figlio del genio di Tiziano Sclavi , pubblicato da Sergio Bonelli Editore . Dylan Dog : Dead of Nigh t, questo il titolo del film tanto atteso di Kevin Munroe ( sceneggiatore di Gatchaman , che uscirà nel 2012 , e regista di TMNT , 2007 ) . Proprio in questi giorni , su Bad Taste , è apparsa la prima immagine della locandina . Sulla trama è stato già anticipato abbastanza , basti sapere che tratterà di una storia originale , mai apparsa sul fumetto , che vedrà Brandon Routh ( Superman Returns , 2006 ) nei panni di un Dylan Dog ormai stufo del suo mestiere , costretto a fare i conti ancora una volta con il mistero , per causa di una ragazza , il cui padre sembrerebbe essere stato ucciso da una diabolica creatura . La nuova pellicola sarà distribuita in Italia da MovieMax e , oltre alla trama , presenterà molte novità . L ’ adattamento cinematografico del fumetto sarà ambientato in una New York dei giorni nostri , non più a Londra , dove solitamente si svolgono le storie di Sclavi . Mancherà l ’ ispettore Bloch , e anche il mitico Maggiolone Volkswagen si presenterà con un nuovo style . Nota dolente sarà l ’ assenza di Groucho , lo storico assistente di Dylan . Il protagonista , infatti , sarà affiancato da un inedito comprimario , Marcus , interpretato dall ’ attore Sam Huntington  ( Jimmy Olsen in Superman Returns , 2006 ) . Stiamo a vedere se il fiuto dell ’ investigatore sarà sempre lo stesso .

venerdì 24 dicembre 2010

E’ notizia degli ultimi giorni quella trapelata in merito alla location principale delle riprese del film “ I Vendicatori “ ( The Avengers ) , mega-produzione Marvel che promette di sconvolgere dalle fondamenta tutta quella sfilza di pellicole incentrate sui super - eroi . A darne il lieto annuncio , presentandolo come una sorta di regalo natalizio alla gente del posto , è il governatore del Nuovo Messico , Bill Richardson . A suo dire trattasi di un ottimo esempio su come fronteggiare in maniera costruttiva la crisi che tutto il mondo globalizzato sta attraversando , creando nuovi posti di lavoro per la gente dello stato del Nuovo Messico . Il tutto , seguendo una linea apparentemente cara all’amministrazione del luogo , ossia quella di proseguire con ulteriori iniziative atte a coinvolgere il settore cinematografico . Da notare che anche un altro film Marvel prossimo all’uscita , Thor , è stato girato in buona parte nello Stato sud - occidentale americano . I Vendicatori , invece , si servirà anche di New York e del Michigan per alcune fasi delle riprese . Nel cast sono già stati confermati i nomi di Robert Downey Jr. ( Iron Man ) , Chris Evans ( Capitan America / Steve Rogers ) , Chris Hemsworth  ( Thor ) , Mark Ruffalo ( sarà il nuovo Bruce Banner / Incredible Hulk )  , Jeremy Renner  (  Clint Barton / Occhio di falco ) , Scarlett Johansson  ( Natalia Romanova / Vedova Nera ) , Clark Gregg  ( già visto nei panni dell’agente del lo S . H . I . E . L . D . ) e Samuel L. Jackson ( Nick Fury – versione Ultimate Universe ). L’uscita è prevista per il 4 Maggio 2012 . I sopralluoghi fotografici , invece , si terranno tra Aprile e Settembre dell’imminente 2011 .

martedì 21 dicembre 2010

Enzo Bearzot (Aiello del Friuli, 26 settembre 1927 – Milano, 21 dicembre 2010) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano. Commissario tecnico della Nazionale italiana Campione del mondo al Campionato mondiale di calcio 1982. Come giocatore , dopo aver iniziato a giocare come mediano-difensore nella squadra del paese natale, nel 1946 si trasferì alla Pro Gorizia, in serie B, per poi passare in serie A nell'Inter, tre anni in B nel Catania e di nuovo in A nel Torino; il massimo risultato della sua carriera da calciatore fu una presenza in Nazionale. In totale ha disputato 251 partite nella massima serie. Al termine della sua carriera, nel 1964, iniziò l'apprendistato tecnico sulla panchina del Torino prima come preparatore dei portieri e poi da assistente del grande Nereo Rocco, poi di Fabbri e, successivamente, nella stagione 1968-1969, divenne allenatore del Prato (in serie C), in sostituzione di Dino Ballacci da gennaio in poi.Entrò ben presto nei quadri federali, inizialmente come allenatore delle giovanili (under 23 all'epoca) ma ben presto venne promosso ad assistente di Valcareggi nella Nazionale maggiore e quindi a vice del suo successore, Fulvio Bernardini.Nel 1975, dopo i mondiali di Germania Ovest del 1974, fu nominato, grazie anche all'intervento di Gigi Peronace, commissario tecnico (condivise la panchina con Fulvio Bernardini fino al 1977)[1], fallendo le qualificazioni al Campionato europeo di calcio 1976. I primi e importanti frutti del suo lavoro iniziarono a vedersi ai mondiali del 1978, terminati al quarto posto esprimendo il miglior gioco della manifestazione (alcuni la definirono una bella incompiuta), e nell'Europeo casalingo del 1980, nel quale raggiunse la medesima posizione.  Bearzot gioca a scopone scientifico sull'aereo presidenziale di ritorno dalla Spagna, in coppia con Causio e contro Zoff e Pertini.Ma il miracolo avvenne in Spagna nel 1982: nonostante una critica feroce da parte dei giornalisti (che lo portò a introdurre la novità del silenzio stampa), causata anche dai modesti risultati nella prima fase e da alcune scelte controverse, riuscì a portare la Nazionale sul tetto del mondo, grazie anche a una preparazione morale, basata sulla forza del gruppo, oltre che tecnica.Dopo il Mondiale vinto, non riuscì a qualificarsi all'Europeo, dimettendosi infine dopo il deludente Campionato mondiale di calcio 1986, nonostante avesse un contratto fino al 1990: il Vecjo, soprannome con il quale era ormai famoso, non si riconosceva più in quel calcio in cui il denaro stava diventando l'elemento più importante.L'11 luglio 1993 festeggiò nel migliore dei modi l'undicesimo anniversario del titolo mondiale: quel giorno era alla guida della nazionale italiana master (una rappresentativa di vecchie glorie fra cui molti campioni del 1982) che vinse il titolo mondiale di categoria a Trieste contro l'Austria, dopo aver sfidato anche il Brasile nella quinta edizione del campionato mondiale di calcio over 35.Detiene il record di panchine azzurre: 104, davanti alle 97 di Vittorio Pozzo. La nazionale di Bearzot è l'unica spedizione italiana priva di oriundi ad aver conquistato un mondiale. Dal 2002 al 2005 è stato presidente del Settore Tecnico della Federazione Italiana Giuoco Calcio.È morto il 21 dicembre 2010 a Milano all'età di 83 anni.

Le curiosità ,nel luglio 2003 un gruppo di deputati della Casa delle Libertà ha proposto la nomina di Enzo Bearzot a senatore a vita in quanto "Ha sempre difeso l'etica dello sport", secondo quanto scritto nella richiesta a Carlo Azeglio Ciampi.  Inoltre è citato nella canzone Nuntereggae più di Rino Gaetano.

lunedì 20 dicembre 2010

Jeeg robot, uomo d'acciaio (鋼鉄ジーグ Kōtetsu Jeeg) è un anime televisivo di 46 episodi prodotto dalla Toei Animation nel 1975 su soggetto di Go Nagai. Nello stesso anno ne fu pubblicata anche una riduzione manga in collaborazione con Tatsuya Yasuda. La serie è stata trasmessa per la prima volta in Italia nel 1979. Ha riscosso un notevole successo, paragonabile solo a quello di altre grandi serie del genere, come UFO Robot Goldrake e le serie di Mazinga.

Trama : Il professor Shiba, noto scienziato giapponese, durante una ricerca archeologica, scopre una antica campana di bronzo appartenuta all'antico popolo Yamatai, soggetto alla perfida regina Himika. Una popolazione che ha sempre fatto come regola di vita la sopraffazione dell'uomo sull'uomo. Il popolo Yamatai non si è estinto, si è ibernato nella roccia in attesa di ritornare in vita: solo la magica campana di bronzo gli permetterebbe di conquistare il mondo: per questo il professore decide di nascondere la campana e approfittando di un grave incidente di laboratorio in cui viene disgraziatamente coinvolto suo figlio Hiroshi, gli miniaturizza nel petto la campana, rendendolo invulnerabile. Hiroshi cresce senza essere a conoscenza di tutto ciò; diventa un grande campione di Formula 1. Un giorno durante una corsa egli rimane vittima di un grave incidente automobilistico, dal quale rimane incredibilmente illeso: ma nulla gli lascia intuire la sua invulnerabilità. In quegli stessi istanti rinascono dalle rocce i guerrieri Haniwa, insieme al perfido ministro Ikima, che aggrediscono il professore ferendolo gravemente. Miwa, la sua giovane assistente, lo ritrova e lo riporta morente a casa della sua famiglia, dove morirà fra le braccia del figlio, ma non prima di avergli consegnato una strana collana e un paio di misteriosi guanti. Il professor Shiba ha però creato, prima di morire, un computer dove ha riversato tutta la sua conoscenza: ed è questa che rivela al figlio di potersi trasformare in un robot, Jeeg, il robot d'acciaio, destinato a difendere l'umanità dai perfidi mostri Haniwa.Comincia così la lunga guerra che vede il giovane Hiroshi, ribelle e presuntuoso ma sicuramente coraggioso, combattere contro i guerrieri della perfida regina Himika comandati dai ministri Ikima, Mimashi e Amaso. Inizialmente inconsapevole del segreto che porta nel suo petto, lotterà senza grande senso di umanità, ma poi, a poco alla volta, prenderà coscienza della sua responsabilità e maturerà nello spirito e nel carattere. Nelle battaglie il padre sarà sempre vicino a Hiroshi, consigliandolo e aiutandolo direttamente o tramite la sua assistente Miwa (alla guida del suo velivolo il Big Shooter), o attraverso i suoi scienziati, collaboratori della Base Antiatomica, il laboratorio di ricerca da lui diretto in vita e ora gestito dal suo diretto aiutante, il prof. Dairi. Arriva il giorno in cui la regina Himika scopre il segreto della campana di bronzo: riuscendo a radiografare dal petto di Hiroshi la campana, ne interpreta le iscrizioni riportate su di essa. Grazie ad esse invoca l' Imperatore del Drago, che si risveglierà dal sonno eterno, ma quest'ultimo, anziché venirle in aiuto, la ucciderà e la sostituirà sul trono. Da allora, la guerra con Jeeg e gli umani si inasprisce: ma nello stesso tempo, lo stato d'animo dei ministri di Himika, ancora fedeli alla loro regina, crea malessere all'interno dell'impero Yamatai. Mimashi, coraggioso ministro di Himika, aizza il suo popolo contro il Signore del Drago, tentando una rivolta, ma fallisce e ne rimane ucciso. Ikima e Amaso si assoggettano al signore del Drago ma saranno sempre bistrattati da quest'ultimo, che presto li sostituirà con Flora, una giovane guerriera umana che si trova molto vicina al signore del Drago, grata per averle ridato la vita quando da piccola era stata inavvertitamente uccisa durante una battaglia (nella quale i suoi genitori erano rimasti uccisi) mentre cercava di salvare un cucciolo di lupo. Flora ha sangue umano nelle vene, e non riesce a dimenticare il suo cuore umano. Hiroshi e Flora si incontrano, e subito il giovane si accorge dello stato d'animo di Flora, al punto da cercare di convincerla a tornare sui suoi passi. Il signore del Drago riesce sempre ad averla vinta sui sentimenti di Flora, in nome di quella antica gratitudine. Ma un giorno Hiroshi viene rapito e portato nel regno Yamatai, in quell'occasione Flora capisce i suoi errori e tradisce il suo imperatore liberando Hiroshi. Ma il tradimento si paga con la morte e la giovane guerriera viene atrocemente trucidata dal suo stesso Imperatore. La guerra non ha limiti ma l'impero Yamatai, dopo le varie sconfitte, va sempre più indebolendosi. Solo un attacco in massa può portare alla vittoria. Jeeg si difende strenuamente ma con difficoltà al punto di rischiare la disfatta. Il computer della base, il professor Shiba virtuale, si schianta contro il nemico e salva Jeeg da una grave sconfitta. Desideroso di vendicare il padre, Hiroshi riprende fiducia di sé, trovandosi faccia a faccia con il Signore del Drago. Una dura battaglia lo porta a vincere contro il suo acerrimo nemico. La guerra è finita e Hiroshi è maturato, ha acquistato una grande sicurezza di sé e una grande maturità: sarà sempre disposto a difendere la sua famiglia e il suo popolo, in nome della pace.  Nel 2006 è stato prodotto un sequel, di sole 13 puntate, intitolato Kotetsushin Jeeg, che presenta un Jeeg completamente rinnovato sia nello stile che nei colori: attraverso l'energia delle campane convogliate nei guanti, una moto colore rosso, guidata dal giovane studente Kenji Kusanagi, si trasforma nella testa del robot. La nuova serie ha apparentemente degli errori di continuity con il vecchio cartone (per esempio la presenza in vita del padre di Hiroshi, Senjiro Shiba, ed il ritorno di Himika, che non è morta come narrato nella prima serie; a tal proposito, la nuova serie ignora l'esistenza del Signore del Drago), dovuti al fatto che questa si basa principalmente sul manga.

La leggenda della sigla italiana! La sigla della versione italiana di Jeeg fu realizzata e cantata da Roberto Fogu, in arte Fogus, utilizzando la base della sigla iniziale giapponese scritta da Michiaki Watanabe, resa monofonica e migliorata con l'aggiunta di uno strumento, il minimoog, i cui suoni sono stati ideati e sovrapposti sulla base giapponese originale dal musicista Carlo Maria Cordio. Il brano fu pubblicato nel 1979 su 45 giri dall'etichetta discografica CLS ed ebbe un buon successo di vendita. Una cover, interpretata dai Superobots con arrangiamento assai differente e con un evidente errore nel testo ("...se dallo spazio arriverà una nemica civiltà" è infatti errato, poiché i nemici di Jeeg Robot provengono tutti dalle viscere della Terra, ed infatti, nella più corretta versione di Fogus, il testo, in quel punto, dice "...se dal passato arriverà una nemica civiltà"), fu pubblicata dalla RCA Italiana sempre nel 1979 come Lato B del 45 giri Il Grande Mazinger. Una curiosità è che la cover uscì qualche mese prima del disco originale, vendendo un altissimo numero di copie, solo allora i produttori della CLS (Mariano Detto) si resero conto che doveva uscire anche il disco originale. Una leggenda metropolitana raccontava che a cantare la sigla TV fosse stato Piero Pelù. L'artista ha smentito più volte la cosa, e d'altra parte è facile notare che il timbro di voce di Pelù, effettivamente simile a quello di Fogu, non poteva essere già tale all'epoca dell'incisione della sigla, avendo egli circa 17 anni. A causa di questo tormentone, nel 2008, in occasione della registrazione dell'album Fenomeni, ha inciso una nuova versione della famosa sigla, che non è stata inclusa nell'album ma è disponibile in vendita sul web. Pelù a proposito dello scomparso Fogu ha dichiarato: « Voglio girare un film su di lui, con quel suo timbro dannatamente soul e una vita tutta da raccontare... »
Il ritocco più esplosivo ( nel vero senso della parola ) del 2010 è stato sicuramente quello di Francesca Cipriani . La Barbie del GF7 , famosa non solo per la partecipazione nella Casa , ma soprattutto per il suo décolleté e il suo calendario senza veli , non si sentiva  " a suo agio " con la sua quinta e prosperosa taglia di reggiseno e così ha deciso di ritoccarselo ancora e di aggiungere due taglie. " L'ho fatto così almeno mi noteranno in tv , mi daranno qualche possibilità e dimostrerò cosa so fare", ha detto lei...

Un'altra biondissima, desiderosa di emergere, a tutti i costi, ha optato per il ritocco. Irriconscibile e ben lontana dalla "ragazzina" acqua e sapone scatenata e irriverente, che ballava sulle spiagge della Sardegna e alle feste vip romane, la giovanissima Noemi Letizia si è fatta "aggiustare" qua e là per debuttare come stilista. E allora eccola labbra e viso evidentemente ritoccati, aspirare a Miss Rifatta 2010.

I miracolo del ritocco ad hoc però si vedono soprattutto quando è i busturi servono a cancellare i segni del tempo. Nella lotta all'età che avanza e nella rincorsa all'eterna giovinezza Ornella Muti è sicuramente una delle candidate alla pole position. La splendida cinquantacinquenne ha debuttato nel 2010 con un look mozzafiato. Capelli biondi a caschetto, splendida forma e lifting totale. L'attrice sembra una ragazzina, accessoriata con zigomi pronunciati, dentatura Hollywoodiana bianco brillate, in stile Barbie e pelle perfetta. Naike, sua figlia, 36 anni, dal canto suo, ostenta il suo décolleté perfetto e, ahinoi, anch'esso rifatto e un sorriso un po' tirato. Le figlie sulle orme delle madri...

A cinquant'anni anche Barbara De Rossi sta vivendo una trasformazione: "L'età anagrafica non conta. La menopausa è lontana: mi hanno detto che ho l'età biologica di una donna di 39 anni", ha detto l'attrice che è dimagrita di 12 chili e con qualche aiutino qua e là, sfoggia adesso curve mozzafiato e un look da pin up...

Regalo di compleanno con un seno nuovo per Kate Hudson. Una delle attrici più sexy di Hollywood, ex moglie di Chris Robinson, leader dei Black Crowes, sulla torta per il suo 31esimo compleanno non ci ha messo le candeline, ma una bella fetta di silicone. Il seno piccolo è stato sempre un cruccio per e così ha deciso di rinforzare la sua autostima e la sua taglia di reggiseno.

Il record per il numero più elevato di interventi chirurgici di rifacimento lo detiene invece Heidi Montag, 23enne, starlette statunitense del reality in onda su Mtv "The Hills", che di ritocchi ne ha già totalizzati 10, tutti nell'arco di sole 24 ore: un mini lifting alla fronte, botox per sollevare le sopracciglia e dare un’aggiustatina al naso, inizioni di grasso sulle guance e nella labbra. Senza tralasciare la riduzione del mento, una piccola liposuzione al collo, l'arrotondamento delle orecchie a suo dire troppo appuntite, e l'inevitabile "revisione" del seno. E poi ancora aspirazione del grasso in eccesso su glutei fianchi, vita e cosce. Ma vorrebbe aumentare ancora un po' il volume del suo seno. "Mi sembra troppo piccolo", dice.

Tra le rifatte, Anna Tatangelo è sicuramente la star che più va fiera del suo ritocco. Confessa senza problemi di essersi rifatta il seno: "Avevo una seconda abbondante, ho voluto una terza. Mi sono detta: ora o mai più", e pare non si sia fermata lì. C'è chi mormora che abbia fatto il bis. Poi ci ha pensato la gravidanza a darle, naturalmente, prosperità e abbondanza di décolleté.

Anche Sara Carbonero, giornalista spagnola, fidanzata del campione del mondo Iker Casillas, ha voluto farsi un regalo, d'anniversario nel suo caso, con tanto di seno nuovo. Un aumento di décolleté che non è certo spiaciuto a Iker, già considerato il portiere più fortunato di Spagna, dopo il bacio in diretta tv ai Mondiali in Sudafrica. Un ritocchino “discreto” secondo la stampa rosa spagnola, che però rischia di far perdere la concentrazione al fidanzato, capitano del Real Madrid, nelle prossime partite.

Conto aperto con la chirurgia estetica per Brigitte Nielsen, 46 anni. La bionda danese mostra infatti i visibili segni del tempo, con pesanti rughe che le solcano il viso, ma soprattutto con braccia "segnate" dal bisturi, a contrastare con il perfetto décolleté. Dopo la prova di Celebrity Bisturi, dove l’eccentrica modella si è rifatta in diretta ben due lifting facciali, una liposuzione e una riduzione del seno, Brigitte non si è insomma del tutto ripresa e l'effetto è che sembra qualcosa sia andato storto. Da una seconda scarsa, modello coppa di champagne ad una quarta esplosiva.

Negli anni Christina Aguilera ha sfoggiato molte evoluzioni sul tema décolleté, senza tuttavia mai ammettere l'intervento del bisturi. Ma negli ultimi mesi, durante i quali la cantante ha sfoggiato scollature mozzafiato e curve più che generose, l'ipotesi del chirurgo estetico si è definitfa imposta. Dopo la gravidanza in realtà la cantante aveva fatto parlare di sé per l'evidente crescita smisurata del suo seno, che lei aveva prontamente messo in mostra in tutti i modi. Poi era sembrato che la situazione fosse tornata alla normalità. Invece rieccola con abitini stringati e succinti sopratutto in zona décolleté a mostrare nuovamente un seno prosperoso ed esplosivo. Il Daily Mail ha parlato di una probabile mastoplastica additiva fatta per via endoscopica, come mostrerebbero i segni sotto le ascelle della popstar. Supposizioni e speculazioni per ora, ma le foto sono più che eloquenti e questo seno sembra proprio ricresciuto e prosperato nel tempo.
Oggi , Lunedì 20 dicembre , al Circolo degli Ufficiali della Marina , in Via Cesario Console 3bis , alle ore 18 si terrà la presentazione delle pubblicazioni “ MISTERI E FANTASMI NAPOLETANI “ Dissertazioni, Leggende e Racconti  “ stregati ” dalla Terra di Partenope .

Interverranno:

Stefano Arcella , saggista e scrittore — Biblioteca Nazionale di Napoli , Giuseppe Cozzolino — docente Università  " L ' Orientale " di Napoli e Presidente dell ' Ass. Culturale Mondo Cult, Bruno Pezone , scrittore — Vicepresidente dell'  Ass. Culturale Mondo Cult , Aldo Putignano , scrittore — Direttore della collana editoriale Boopen Led .

Con la partecipazione di : Mondo Cult — Editoria , Eventi , Comunicazione Scuola di Cinema di Napoli - Corso di Scrittura Mistery / Noir per Cinema & TV .

Parteciperanno all’evento i seguenti scrittori :

Argia Di Donato , Ugo Mazzotta , Franco Russo , Simonetta Santamaria , Ugo Ciaccio , Maurizio de Giovanni , Renata di Martino , Alberto Ferrero , Diana Lama , Lucio Leone , Maurizio Ponticello , Patrizia Rinaldi , Luciana Scepi .

Programma della serata :

Ricognizione / Rievocazione di Spettri e Leggende della Città attraverso le testimonianze di Esperti , Scrittori e semplici Cultori del Paranormale e con l ’ausilio dei seguenti volumi realizzati dall ’ Associazione Mondo Cult dal 2007 ad oggi :

Partenope Pandemonium — storie stregate all ’ombra del Vesuvio ( Larcher ) .

Arcana Temporis — storie stregate dell ’Agro Aversano ( Larcher ) .

Questi Fantasmi — 17 storie di luoghi e spettri napoletani ( Boopen Led ) .

La Catena di Partenope — un thriller magico che viene dal passato ( Boopen Led ) .

Geografia del Mistero : Napoli ( Perrone Lab ) .

Questi Fantasmi a fumetti ( Boopen Led ) .

Storie di Fantasmi lette da :

Argia di Donato , artista e scrittrice ( portavoce del movimento  " Liberiamo il Cratere " ) .

Ugo Mazzotta , scrittore e sceneggiatore televisivo Mediaset  ( “ RIS - Delitti imperfetti ” ) .

Franco Russo , saggista e scrittore .

Simonetta Santamaria , scrittrice ( Giallo Mondadori ) .

venerdì 10 dicembre 2010

Lupin III - Il castello di Cagliostro

Un film di Hayao Miyazaki. Con Eiko Masuyama, Goro Naya, Kiyoshi Kobayashi, Makio Inoue, Yasuo Yamada , Sumi Shimamoto, Tarô Ishida, Ichirô Nagai, Kôhei Miyauchi . Titolo originale Rupan Sansei: Cagliostro no Shiro. Animazione, durata 100 min. - Giappone 1979.

Dopo un colpo al casinò che non ha portato i risultati sperati, Lupin e Jigen, decidono di impossessarsi delle preziose matrici che un potente falsario, il Conte di Cagliostro, tiene nel suo castello: arrivati sul posto però, i due si imbattono nella bella Clarissa, promessa sposa in fuga dal crudele Conte che la desidera per meri motivi di interesse. Seppur braccato da Zenigata, Lupin aiuta la ragazza e si trova quindi costretto a dover affrontare un nemico insidioso. Dei tanti film dedicati alle avventure del simpatico ladro gentiluomo, ideato da Monkey Punch, Lupin III – Il Castello di Cagliostro è il più amato, ricordato, apprezzato e, col passare degli anni, è diventato una vera pietra miliare del cinema di animazione giapponese. Il fatto che in cabina di regia ci sia Hayao Miyazaki, che in troppi hanno scoperto solo dopo i recenti riconoscimenti, non fa che alimentarne la leggenda. Nonostante il "periodo Ghibli" sia ancora di là da venire (lo studio verrà fondato anni dopo, in concomitanza dei lavori su Nausicaa), alcuni temi classici della poetica e dello stile Miyazakiani si ritrovano già in questa pellicola: l'attenzione per le eroine femminili dolci e sfortunate, ma al tempo stesso volitive e tenaci, la brillante costruzione di sequenze ricche di azione (quella che vede protagonista la mitica 500 gialla è forse la scena d'inseguimento più celebre della storia del cinema di animazione), la cura dedicata ai fondali e alle animazioni, queste ultime curate da Yasuo Otsuka, character designer della serie televisiva.  Primo film nella storia del cinema di animazione a essere presentato a un Festival (di Cannes, nel 1980), Lupin III – Il Castello di Cagliostro offre un palcoscenico privilegiato per il ladro dalla giacca verde, qui assoluto protagonista e capace di relegare in secondo piano gli altri carismatici personaggi della serie animata (che però fanno tutti almeno una comparsa). Nonostante siano passati oltre venticinque anni dalla sua realizzazione, Lupin III – Il Castello di Cagliostro riesce ancora a entusiasmare, divertire e stupire, grazie a una sceneggiatura brillante e ben bilanciata, ironica e irriverente e a una realizzazione tecnica, scevra da contaminazioni "tecnologiche", ma che lascia anche oggi a bocca aperta.

Prima edizione italiana : Non è stata doppiata dal cast ufficiale della serie TV, bensì dal Gruppo Trenta, infatti il cast non è quello ufficiale italiano. Questa edizione presenta alcuni errori: in una scena finale il doppiatore di Lupin non è più Loris Loddi, ma Mauro Gravina e più avanti si sentono ripetersi due battute, in un tempo che niente ha in comune con le frasi. Inoltre il nome di Fujiko Mine è stato cambiato in "Rosaria", mentre quello di Clarisse diventa "Clarissa".

Seconda edizione italiana : Edita dalla Logica 2000 per l'home-video ed è uscito prima in videocassetta e poi nel 2003 in DVD edito dalla DVD Storm e nel 2005 dalla Yamato video. Rispetto all'edizione home-video de La pietra della saggezza rimangono fissi i doppiatori Marco Balzarotti, Flavio Arras e Maurizio Scattorin, mentre cambia il resto del cast. Vi sono molti errori nella traduzione, come ad esempio l'arcivescovo che diventa Papa o la città romana scambiata per Roma stessa. Inoltre Zenigata da ispettore passa a detective.

Terza edizione italiana : Distribuita su iniziativa della Yamato Video per la prima volta nei cinema italiani il 6 luglio 2007 da Mikado Film. Questa versione è stata presentata in un'edizione completamente rinnovata: è stato infatti acquisito l’internegativo giapponese per poter offrire una qualità superiore delle immagini ed è stato convocato il cast storico della serie per il doppiaggio. La direzione è stata affidata ad Aldo Stella (che nel film doppia l'arcivescovo) e tornano due doppiatori della seconda edizione: Ivo De Palma, che è ancora la voce del conte di Cagliostro; Antonio Paiola, che è di nuovo il giardiniere e Giulia Franzoso, che da Clarisse diventa la cameriera.

lunedì 6 dicembre 2010

Il Grande Mazinga (グレートマジンガー Gureto Majinga) è una serie anime super robot creata dall'autore giapponese Go Nagai. La serie, composta di 56 episodi, si inserisce nello stesso universo narrativo al quale appartengono anche Ufo Robot Goldrake e Mazinga Z. Contemporaneamente all'anime fu sviluppato anche il manga, che Nagai affidò, come era accaduto per Mazinga Z, al suo collega Gosaku Ota. Il lavoro di Ota sviluppa meglio il carattere di alcuni personaggi e si rende parzialmente autonomo dalle vicende dell'anime; in Italia è stato pubblicato prima dalla casa editrice Granata Press e poi  dalla d/visual. La serie inizia in pratica da dove terminava quella di Mazinga Z la cui serie termina con una puntata in cui il Grande Mazinga gli viene in aiuto. La Terra è sotto la minaccia dei Mikenes, un antico popolo greco che un cataclisma aveva costretto a rifugiarsi per millenni nelle viscere del pianeta, affidando la loro sopravvivenza a un sole artificiale. In età recente, un gruppo di ufficiali guidati dal Generale Nero, che hanno convertito i propri corpi in quelli di giganteschi automi, si impadronisce con la forza del regno e ne trasforma la popolazione (compreso il loro monarca Kerubinus) in soldati robot o in mostri da combattimento, con l'evidente scopo di iniziare una guerra di conquista. A capo dei Mikenes  è un colossale essere di fiamma noto come Imperatore delle Tenebre, probabilmente una potenza infernale. È certo la sua influenza a risvegliare i Mikenes da un lungo sonno e a spingerli all'azione, anche se essi sanno (come afferma lo stesso Generale Nero) che solo in questo modo potranno finalmente lasciare il sottosuolo e avere un luogo migliore e più luminoso dove vivere. Riappaiono il Duca Gorgon  e a serie iniziata riappare il Dr.Hell (Dottor Inferno in Mazinga Z) che era stato apparentemente ucciso da Mazinga Z nella prima serie. Nel doppiaggio italiano Dr. Hell ringrazia l'Imperatore delle Tenebre di avergli salvato la vita: di certo questo personaggio ha ora un occhio bendato e se ne vede solo il busto inserito in un mostro meccanico da cui non si separa mai (nemmeno per dormire, come si nota nell'episodio in cui sogna la crocifissione del Grande Mazinga). Il Grande Mazinga, è stato fatto costruire segretamente da Kenzo Kabuto, figlio di Juzo Kabuto (creatore di Mazinga Z) e padre di Shiro e Koji Kabuto (pilota di Mazinga Z), che affronta con inusitata energia i giganti mikenes e riesce ad abbatterli. Il Grande Mazinga riprende ed evolve la tecnologia di Mazinga Z: corazzato con una nuova superlega ,la Nuova Zeta  e meglio armato. Possiede inoltre la capacità di volare da solo grazie a due ali retrattili che porta sulla schiena, mentre Mazinga Z doveva attendere l'invio del Jet Scrander, uno speciale modulo al quale agganciarsi. La nuova base di difesa terrestre viene stabilita nella Fortezza delle Scienze, un complesso sulle rive giapponesi dell'oceano Pacifico che può anche immergersi e volare con la parte superiore. A dirigerla è Kenzo Kabuto, creduto morto a seguito di un incidente durante un esperimento, Kabuto è in realtà sopravvissuto grazie all'adozione di un corpo meccanico costruito da suo padre. Oltre a costruire il Grande Mazinga ne ha anche cresciuto ed addestrato il pilota, Tetsuya Tsurugi, un orfano dal grande coraggio ma dal carattere molto impetuoso e ombroso. In un episodio è lui stesso a guidare il Grande Mazinga (unico caso nella trilogia in cui un robot cambia pilota a parte il film su Goldrake e Mazinga Z). Kabuto cela per lungo tempo a Shiro la sua reale identità e riversa parte del suo affetto paterno su Tetsuya, fatto che avrà conseguenze drammatiche nel finale della serie. Come in Mazinga Z, al Grande Mazinga viene affiancato un secondo robot di sembianze femminili, ma di minore potenza: si chiama Venus Alfa ed è pilotato da Jun Hono, una ragazza mulatta (è figlia di una giapponese e di un africano) che vive anch'essa alla base, senza che tra lei e Tetsuya nasca un legame sentimentale diverso da un'amicizia/rivalità. La pelle più scura di Jun in un episodio della serie fa emergere il tema della discriminazione razziale verso il diverso, per la prima e ultima volta nella trilogia Mazinga Z, Grande Mazinga e Goldrake. Ai due si aggiungono infine il Boss Robot, che dopo l'esperienza al fianco di Koji si sposta in un capannone a poche centinaia di metri dalla fortezza, e molto più avanti il Junior Robot, un automa costruito da Kenzo Kabuto per il figlio Shiro, ma assai raramente impiegato nei combattimenti viste le sue modeste possibilità. La sua apparizione ed il suo aspetto si devono ad un concorso della casa di produzione, che aveva invitato i giovani spettatori del cartone a disegnare un robot per Shiro. La personalità difficile di Tetsuya, minata dal complesso di inferiorità per essere un orfano e dall'esigere dagli altri la preparazione fisica maniacale a cui lo ha abituato il Dottor Kabuto, rende a volte difficile al pilota la collaborazione con gli altri robot, il cui aiuto in realtà spesso gli salva la vita: l'apporto di Boss Robot è spesso disprezzato anche se pure Jun arriva a difenderlo in uno dei primi episodi, Jun in un episodio verso la fine della serie si rifiuta di aiutarlo per stizza e l'arrivo di Koji vedrà Tetsuya subito in creare subito una forte gelosia per lui. Sia Tetsuya che Jun si mettono ai comandi dei robot entrando nella loro testa con speciali navicelle (Il Brain Condor e la Regina delle Stelle). Tetsuya dispone anche di una speciale motocicletta armata con pugni a razzo. I combattimenti vedono generalmente impegnati prima Venus e Boss che quasi mai riescono a fermare i mostri guerrieri di Mikenes (anche se in un paio di casi Boss Robot riesce a distruggere i mostri meccanici), e quindi l'intervento del grande Mazinga, il quale si trova a suo agio sulla terra come nei duelli aerei. I Mikenes dispongono di una base sottomarina (cui affiancheranno poi una base avanzata a forma di isola, fatta costruire dal Duca Gorgon) e si portano sull'area degli scontri con una gigantesca fortezza volante di oltre 600 metri di diametro, chiamata Mikeros. A dirigere l'attacco sono uno o più dei sette Generali del regno, che rappresentano le sette classi dei mostri di Mikenes (Yuri Caesar per i mostri umani, Drayato per i rettili, Vardallah-Birdler per gli uccelli, Lord Rygan per i mammiferi, Scarabeth per gli insetti, Anghoras per pesci ed anfibi e Hardias per gli spiriti delle tenebre). Particolare di rilievo: i generali hanno le stesse dimensioni dei loro mostri! In posizione più defilata è il ministro Argos che si occupa di missioni di spionaggio. Nonostante riporti spesso danni rilevanti, il Grande Mazinga esce vincitore da ogni battaglia, e sotto i suoi colpi cadono prima il principe Kerubinus che, indotto dai Mikenes a combattere sotto la falsa promessa di riavere il suo regno, finisce poi per lanciarsi in un attacco suicida contro la fortezza Mikeros, quindi Gorgon (al cui posto arriva la Marchesa Yanus, esperta di intrighi) e poi lo stesso Generale Nero, che affronta il robot terrestre in un epico duello all'arma bianca. L'imperatore delle Tenebre decide allora di richiamare dall'inferno il Dottor Hell , che viene nominato Grande Maresciallo del Demonio ed incaricato del comando delle operazioni al posto del valoroso predecessore. I suoi mostri, della cui progettazione - a differenza del Generale Nero - egli si occupa direttamente, si rivelano più potenti dei precedenti, e arrivano spesso ad un passo dalla vittoria finale ma a volte è proprio il carattere impetuoso del maresciallo a vanificare i suoi sforzi tanto che l'Imperatore delle tenebre in un episodio dà ordine di sostituirlo con Argos al comando delle operazioni e in un altro lo stesso Imperatore si diverte a immaginarlo adirato per il successo dello stesso Argos. Le ultime puntate dell'anime sono di grande intensità. Usando la nuova base volante Demonica costruita dopo la distruzione di Micheros, i Mikenes sferrano un durissimo attacco alla Fortezza delle Scienze, nel corso del quale lo stesso Kabuto resta ferito. In soccorso arriva il dottor Yumi, il direttore dell'Istituto di Ricerche Fotoatomiche dove ancora si trova Mazinga Z. Di fronte al precipitare degli eventi, Yumi gioca l'ultima carta, facendo tornare con un volo supersonico Koji Kabuto dagli Stati Uniti. Il ragazzo si rimette ai comandi di Mazinga Z, ricostruito in gran segreto grazie all'aiuto di Kenzo Kabuto e ripotenziato con la stessa lega del Grande Mazinga, ed il suo contributo è determinante per respingere i nemici. Pochi giorni dopo, l'intero stato maggiore di Mikenes scende in campo per lo scontro decisivo. Malgrado la perdita di tutti i mostri guerrieri, i Mikenes riescono nell'intento di dividere fra loro i due Mazinga, e sono sul punto di distruggere il robot di Tetsuya. Separatosi dagli altri, il dottor Kabuto solleva allora la sua fortezza e la scaglia in un attacco suicida contro Demonica, inchiodandola a terra e capovolgendo le sorti della battaglia. Malgrado lo sconcerto di Koji per il gesto del padre, i due robot reagiscono, distruggono i generali di Mikenes che escono anch'essi a combattere, cingono d'assedio la fortezza e la investono con i mortali Raggi gamma. Ad essi si aggiungono anche Venus e Diana A, richiamata da Sayaka, che ha frattanto raggiunto la base. La devastante esplosione di Demonica uccide i suoi occupanti e segna la fine della lunga guerra, anche se del Grande Imperatore non si saprà più nulla (la sua figura viene ripresa più avanti nel manga di Ufo Robot Goldrake, disegnato sempre da Ota). Resi gli ultimi onori a Kabuto, il Grande Mazinga e Mazinga Z si ritirano dalla scena: nell'episodio cinematografico Ufo Robot Goldrake contro il Grande Mazinga li vediamo collocati nel Museo dei robot nei pressi di Tokyo, dove sono diventati simboli di pace.

domenica 5 dicembre 2010

Mazinga Z (マジンガーZ Majingā Z) è il primo anime giapponese, in ordine cronologico, basato sulla storia di un grande robot pilotato a cui si ispireranno in seguito altri cartoni animati come Goldrake. Fu creato da Go Nagai nel 1972 insieme all'analogo manga. Una seconda versione del manga, meglio curata e diretta a un pubblico più maturo, fu poi realizzata da Gosaku Ota. In Italia venne trasmesso per la prima volta solo nel 1980 da Rai 1 (all'epoca Rete 1). La serie animata si compone di 92 episodi (in Italia ne furono doppiati e trasmessi solo 51), e si inserisce in un universo narrativo del quale avrebbero fatto parte il Grande Mazinga e poi Goldrake (Grendizer). La storia narra di un enorme robot costruito dall'anziano scienziato Juzo Kabuto e lasciato in eredità, alla sua morte, al nipote adolescente Koji Kabuto (in Italia Ryo in questa serie, poi Koji nel Grande Mazinga e poi Alcor in Goldrake). Compito dell'automa sarebbe stato quello di contrastare i piani del Dottor Hell (in Italia Dottor Inferno in Mazinga Z e poi Dr Hell nel Grande Mazinga e Mazinkaiser), uno scienziato tedesco che nel 1962 aveva partecipato con Kabuto e altri colleghi a una spedizione archeologica nell'isola greca di Bardos (Rodi nell'adattamento italiano), alla scoperta dei resti dell'antica civiltà micenea. Ritrovato l'esercito di mostri meccanici costruiti dai Micenei (Mikenes in originale), il dottor Hell svelava le sue reali intenzioni uccidendo tutti i presenti (tranne Kabuto, che riuscì a fuggire) e impossessandosi dell'antica tecnologia, con lo scopo di dominare entro pochi anni il mondo. Il Professor Kabuto tornato in patria diresse il centro ricerche per l'Energia Fotoatomica, per lasciarlo al professor Yumi appena scoperta una lega metallica resistentissima, la lega Z, e andare a costruire altrove Mazinga Z. Nell'Istituto viene creata Afrodite A, un robot meno potente, dalle fattezze femminili, costruito dal Professor Yumi e pilotato da Sayaka Yumi, giovanissima figlia del direttore dell'istituto. Più avanti si unì a questi il Boss Robot (che Koji nell'originale giapponese prende in giro, chiamandolo col gioco di parole Borot, sinonimo di ferraglia), guidato da Boss, Nuke e Mucha, compagni di scuola di Koji, le cui imprese costituivano il lato comico della serie. Del canto suo, anche Hell affidò le missioni di guerra a due subalterni alquanto strani: il barone Ashura (il cui corpo è diviso in una metà maschile e una femminile) e successivamente il Conte Blocken (la cui testa è staccata dal corpo), ex ufficiale nazista, riportato in vita nel corso dei suoi esperimenti durante la seconda guerra mondiale. A seguito delle ripetute sconfitte Hell si rivolge al Duca Gorgon, che invierà un ufficiale, l'ambizioso Marchese Pigman, "centauro" col mezzo busto superiore di uno stregone Pigmeo, attaccato sulle spalle del corpo di un gigantesco guerriero vatusso. Il Duca Gorgon, ambasciatore del regno delle tenebre, concesse a Hell alcuni suoi mostri che, pur impegnando duramente il robot terrestre, non furono in grado di eliminarlo. Nel corso di questi combattimenti venne distrutta Afrodite A, sostituita dalla più forte Diana A. Nell'episodio 91 della serie i contendenti si affrontarono in un grande scontro finale dove Hell (che però riappare nel Grande Mazinga ringraziando di aver avuto salva la vita) e Blocken trovarono la morte (Ashura e Pigman erano caduti in battaglia qualche tempo prima). I terrestri non ebbero però il tempo di gioire della vittoria: nel successivo episodio il Duca Gorgon, che non aveva preso parte alla lotta, ordinò, per conto del Grande Generale Nero di Micene un attacco in massa da parte della grande armata di mostri guerrieri di Micene (tali avvenimenti sono anche narrati, in forma leggermente differente, in un breve film, Mazinga Z contro il Generale Nero, usato come collegamento alternativo fra le serie di Mazinga Z e Grande Mazinga). Questa volta Mazinga Z subì gravissimi danni e a salvarlo dalla fine intervenne il nuovo robot Grande Mazinga, che era stato costruito in segreto da Kenzo Kabuto, figlio di Yuzo. L'episodio è quindi preludio della serie del Grande Mazinga, nel cui finale Mazinga Z riapparirà. Agli episodi trasmessi in Italia vennero tagliate diverse scene senza motivo apparente. Oltre a singoli tagli all'interno della puntata, tagli della durata di pochi secondi, vennero completamente tolte le scene iniziali (in cui generalmente gli antagonisti discutevano o iniziavano a porre in esecuzione il loro piano). Questi tagli ridussero la durata media di ogni episodio a circa 19 minuti anziché i normali 22. In Italia vennero trasmessi solamente 51 episodi sul totale di 92. Questo impedì al pubblico italiano di apprezzare la continuità narrativa fra Mazinga Z e Il Grande Mazinga (che veniva introdotto appunto durante le puntate finali di Z). La serie del Grande Mazinga era nel frattempo stata opzionata da alcuni network televisivi privati (a diffusione regionale) e, a causa delle differenze nei doppiaggi, i legami con le precedenti avventure di Mazinga non erano evidenti (nonostante la presenza di personaggi comuni nelle varie serie, come il piccolo Shiro e i tre pasticcioni Boss, Nuke e Mucha). Inoltre, se si conta che la serie Goldrake (Grendizer), che in Giappone era stata l'ultima della saga, in Italia era stata proposta dalla Rai per prima (nel 1978) e sempre con doppiaggi che cambiavano i nomi originali dei personaggi (in Goldrake Koji, ex-pilota di Mazinga Z, diventa Alcor) si capisce quanta parte della creazione di Go Nagai sia andata "persa" per il pubblico italiano, che comunque decretò il successo individuale di ciascuna serie. La sigla italiana, interpretata dal gruppo Galaxy Group, fu realizzata da Verde come libero adattamento delle due sigle originali giapponesi. Il motivo portante è prelevato dalla sigla iniziale, alcuni passaggi intermedi dall'introduzione della sigla finale. Le immagini della sigla sono ricavate dalla prima serie di immagini della versione giapponese. Da segnalare, nel doppiaggio, la presenza di note voci come quella di Claudio Sorrentino (Ryo), Liliana Sorrentino (Sayaka), Antonio Colonnello (parte maschile del Barone Ashura), Lino Troisi (prima voce del Dottor Inferno), Fabrizio Manfredi (Shiro).

sabato 4 dicembre 2010

Ispirato ai celeberrimi cartoni animati scritti da Chuck Jones, il corto Wiley vs Rhodes è un esempio di come con un budget ridotto ma con molta fantasia e inventiva si possa realizzare un film di ottimo livello. A metà strada tra animazione e cinema reale, questo cortometraggio riesce a rileggere il mondo dei classici animati di Wile E. Coyote con un’ironia che risulta senza tempo.

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Focus on sui personaggi del cartone :

Wile E. Coyote e Road Runner sono i due personaggi animati creati da Chuck Jones nel 1948 per la Warner Bros. L'industria dell'animazione statunitense vanta, oltre ai famosissimi cartoon di Disney e Hanna & Barbera, anche gli spassosi Looney Tunes e Merrie Melodies della Warner Bros prodotti a partire dagli anni quaranta. Wile E. Coyote (conosciuto in Italia anche come Vil Coyote e spesso chiamato erroneamente Willy o Willie a causa dell'assonanza col nome originale) e il Road Runner (Beep Beep o Bip Bip) sono personaggi di queste serie a cartoni animati. Il primo cartoon dedicato esclusivamente ai due personaggi risale al 1949 con l'episodio Fast and Furry-ous. Il Coyote è impegnato nel maniacale, e mai fruttuoso, inseguimento del Road Runner ; molti credono che si tratti di uno struzzo, in realtà si tratta di un uccello dei deserti americani il cui nome scientifico è Geococcyx californianus, appartenente alla famiglia dei cuculidi e chiamato volgarmente Roadrunner (corridore della strada). Il Road Runner è la preda agognata da Wile E. Coyote: famoso per la sua rapidità, nonostante gli innumerevoli e sempre più ingegnosi tentativi di cattura riesce puntualmente a sfuggire, in modo anche irridente, al suo cacciatore. Le sfide fra i due protagonisti si risolvono, quindi, sempre a favore del velocissimo e astuto pennuto dai colori sgargianti. Il cartone è ambientato nelle gole del Grand Canyon dove Wile E. Coyote sperimenta di tutto per catturare il Beep Beep, servendosi molto spesso di strani arnesi, regolarmente difettosi o di uso impossibile, forniti dalla ACME Inc. (A Company that Makes Everything, oppure American Company Making Everything - ACME Products Corp., a Division of Dangerously Innovative Products and Patents Incorporated - "DIPPI"), azienda fittizia ideata dal regista Chuck Jones e che, nei cartoni animati dei Looney Tunes fornisce strambe attrezzature ad alta tecnologia sia a Wile E. Coyote che ad altri personaggi. Puntualmente il coyote cade vittima del suo stesso ingegno e, spesso, le sue avventure si concludono con l'inevitabile volo in una gola del canyon oppure con l'investimento del malcapitato da parte di un treno o di un camion. Riuscirà a catturare l'odiato nemico nell'ultima puntata anche se una vistosa differenza di altezza (Wile minuscolo contro un enorme Beep Beep) lascerà capire che le avventure non sono ancora finite. Le modalità di espressione dei due personaggi sono estremamente semplici: il Road runner emette solo il suono beep-beep, mentre il coyote si esprime con cartelli estemporanei.

venerdì 3 dicembre 2010

La Ronin Manga sta per preparare un 2011 alla grande! Infatti due grosse novità , che renderà felici i nostalgici dei mitici cartoni degli anni ’80 , ci attenderanno sia a gennaio che a febbraio, i mitici Astrorobot e Chobin. In attesa di leggerne i manga, due volumetti autoconclusivi , facciamo un po’ di mente locale e riscopriamoli!!!

Gli Astrorobot o meglio , Astrorobot contatto Ypsilon (ブロッカー軍団IVマシーンブラスター Burokka Gundan IV Mashiin Burasutā - Il IV^ Battaglione Machine Blasters) è un anime televisivo giapponese, creato da Akira Hatta di genere mecha ( quelli che gli appassionati chiamano “robottoni” ) in 38 episodi prodotto dalla Nippon Animation nel 1976, trasmesso dal 5 luglio dello stesso anno al 28 marzo 1977 dall'emittente Fuji TV, mentre in Italia è stato trasmesso dal 1980, prima dalla Rai e poi da diverse emittenti locali.

Dei "Machine Blasters" fu poi realizzato anche un manga da parte di Kazumine Daiji.

La trama : La Terra viene invasa dal popolo dei Moguru, un popolo alieno che si era nascosto nelle profondità oceaniche per 200 milioni di anni, dopo esser sfuggito alla distruzione del satellite di Marte che abitavano originariamente. L'unica arma a disposizione sono quattro robot progettati dall'ormai defunto prof. Hojo, archeologo spaziale che aveva studiato tale popolo. Questi robot sono ora custoditi nella base del dott. Uri, e vengono pilotati da quattro ragazzi, ovvero Ylli, Ynta, Yanosh - tutti possessori del cosiddetto "potere Ypsilon" - e Yshida. I Moguru sono comandati da Hellqueen, assistita da Zanga e Gorowsky, che perirà durante la serie e verrà sostituita dalla sorella, Sandra. Con l'aiuto di un satellite,viene scoperta la base dei Moguru. La regina Sandra raduna l'antico esercito custodito dal terribile Golaius e attacca la base, danneggiandola seriamente. Avviene quindi lo scontro finale che consegna la vittoria allo squadrone degli Astrorobot.

Chobin, il principe stellare (星の子チョビン Hoshi no ko Chobin) è un anime del 1974 prodotto in 26 episodi dallo studio Tatsunoko e trasmesso in Giappone dal network TBS. Creata dalla fervida fantasia del mangaka Shotaro Ishinomori la serie riesce a raccontare una avventurosa storia fantascientifica con canoni più simili a quelli della fiaba, un inusuale, ma riuscito connubio che ne decretò il successo anche presso fasce di pubblico (genitori, bambine e ragazze) normalmente non attratte dalla science fiction animata nipponica.

La trama : Chobin è una buffa creatura (in realtà una vera e propria "larva" della sua razza, che allo stadio adulto assumerà la forma di un bellissimo umanoide dotato di ali trasparenti e lineamenti elfici) che precipita sulla terra dopo la conquista del proprio pianeta natale da parte delle tiranniche forze di Brunga, figura demoniaca paludata in un manto oscuro e dotata di ali da pipistrello. Aiutato da un anziano eremita e dalla di lui nipote (oltre che dagli animali della foresta, con cui riesce a comunicare in qualche modo) il piccolo "principe stellare" eviterà dapprima le insidie e i sicari inviatigli contro da Brunga e quindi muoverà al contrattacco riuscendo a sconfiggerlo e a liberare sua madre, caduta sua prigioniera.

giovedì 2 dicembre 2010

Martedì 7 dicembre alle ore 21.30  a   Pinerolo (TO), Circolo ARCI Stranamore, via Bignone, 89

HAIDI GIULIANI - GIULIANO GIULIANI (Comitato Piazza Carlo Giuliani) - FRANCESCO BARILLI (reti Invisibili) MATTEO FENOGLIO (disegnatore) presentano il Calendario Memoria Resistente 2011.

Da Portella della Ginestra a Stefano Cucchi: un lungo elenco di nomi e luoghi segna, con la sua drammatica scia di sangue, la storia dell’Italia repubblicana. Con il calendario Memoria Resistente 2011 il Comitato Piazza Carlo Giuliani e Reti-invisibili propongono quell’elenco in un calendario, ricorrendo ad una forma artisticasolo apparentemente “minore”, ma che si è già rivelata in molte occasioni efficace e di grande valore suggestivo ed evocativo: il fumetto.

In Memoria Resistente 2011 troverete vittime delle stragi, dello squadrismo neofascista, di una gestione dell’ordine pubblico finalizzata alla repressione del dissenso, delle carceri e molti altri… in una lista lunga, purtroppo persino più lunga di quanto troverete nelle sue pagine, dove i testi sono una sintesi estrema, quasi brutale, di fatti molto più complessi.

Il calendario sarà disponibile all'acquisto durante la serata.

Inoltre è in distribuzione on line. Chi fosse interessato è pregato di scrivere a

piazzacarlogiuliani@tiscali.it

oppure a

info@reti-invisibili.net.

Il costo è pari a 8 euro più le spese di spedizione.

Spese di spedizione gratis per domande superiori a 5 copie.

Per il pagamento: Agenzia UNIPOL Banca - via De Marini 15, 16149 Genova

C/C 2007 ABI 03127 CAB 01403 IBAN IT53W0312701403000000002007

Il ricavato del Calendario, dedotte le spese, andrà al Comitato Piazza Carlo Giuliani e sarà utilizzato per iniziative di solidarietà e memoria.



Ricordo gli artisti che hanno illustrato il calendario:

Gennaio: Christian Mirra; Febbraio: Lorenzo Ragno Celli; Marzo: Maurizio Ribichini; Aprile: Claudio Stassi; Maggio: Matteo Fenoglio; Giugno: Gianluca Romano; Luglio: Manuel De Carli; Agosto: Sylvie Bello; Settembre: Alessio Spataro; Ottobre: Toni Bruno; Novembre: Marco Paci; Dicembre: Cristina Spanò
Il libro è stato ai vertici delle classifiche di vendita, una cosa abbastanza comune per Alessandro Baricco che rimane uno degli scrittori più letti in Italia e comuni sono anche le critiche e le polemiche sul suo stile ellittico rarefatto che continua a far parlare di sé dai tempi di “Oceanomare”. Baricco parla per mancanze e fa della pagina, anche nel modo di impostarla, il veicolo principe dell’espressione, così sapere che da un suo romanzo è stato tratto un fumetto è stata una piacevole sorpresa. Lo scrittore che fa della vista uno strumento, viene trasposto a sua volta in un formato che veicola la trama per immagini. A mettersi davanti a questa sfida è stato Tito Faraci, uno che durante la sua carriera ha lavorato con la Disney, la Bonelli e la Marvel e che di certo non disdegna i cambiamenti e le sfide narrative. Così è nato “Senza Sangue”, adattato da Faraci e disegnato da Francesco Ripoli e presentato all'ultimo Lucca Comics&Games da Edizioni BD. “Senza Sangue” è ambientato in un non ben precisato periodo storico, dopo una guerra in un paese di certo di origine latine, lo stesso Baricco ha tenuto a specificare che l’ambientazione fa parte delle sue vaghe suggestioni e quindi cercare di ricostruirne il periodo va contro la stessa idea del suo creatore. Quello che sappiamo è che nella fattoria Mata Rujo vengono massacrati Manuel Roca e suo figlio da un gruppo di uomini. Unica superstite di questo massacro è la piccola Nina, risparmiata da uno dei killer. La storia poi si sposta nel tempo e ritroviamo Nina già adulta e con alle spalle e sulla coscienza la morte dei sicari della sua famiglia, tutti tranne chi anni prima non era riuscito ad ucciderla. Nina lo cerca e una volta ritrovato chiude i conti senza violenza e senza sangue. La graphic novel ricrea l’atmosfera quasi onirica del libro, il tratto rude e graffiante di Ripoli comunica più di mille parole e Tito Faraci gli lascia tutta la libertà espressiva di cui ha bisogno, riducendo al minimo le parole, narrando egli stesso per elisioni, lasciando al disegnatore e a noi lettori il compito di riempire i vuoti esistenziali ed emotivi che la storia di Nina e Pedro Cantos porta dentro di sé. “Senza sangue” rispetta quindi lo stile del libro da cui è tratto e apre su questo un nuovo punto di vista, a volte persino più potente, coinvolgente dell’originale.

lunedì 29 novembre 2010

Con il ritorno in edicola , prima con lo speciale numero 78 che riprende tutte le prima 77 copertine e ora con un nuovo numero 1 (in doppia numerazione 79),dopo la finta sospensione nel duetto Eura – Aurea, cerchiamo di capire chi è questo   John Doe , personaggio “rivelazione” degli ultimi anni in edicola. Gli ideatori della serie sono Roberto Recchioni e Lorenzo Bartoli, con il contributo di Massimo Carnevale per la caratterizzazione grafica dei personaggi e copertinista della serie, (fino alla prima sospensione,ora affidate a De Cubellis).

John Doe lavora per la "Trapassati Inc.", che si occupa della gestione della morte, e nella quale riveste un ruolo importante. Lavora alle dirette dipendenze della Morte, una donna bellissima dal sarcasmo pungente e i modi pratici, per la quale si occupa di risolvere i casi più difficili. Ha amato molte donne ma ora vive una relazione stabile con la sua compagna Tempo, che in effetti è l'essenza del tempo, e grazie alla sua capacità di controllarlo ha aiutato il protagonista in molte occasioni. Nelle sue avventure John Doe è aiutato da molti personaggi, alcuni impiegati nella Trapassati, altri provenienti dal "Regno", un luogo al di fuori del tempo e dello spazio in cui vivono esseri immortali ed essenze come ad esempio Tempo, Guerra, Fame, Pestilenza, Ingenuità e un corpo di polizia formato da severi energumeni con poco cervello e modi violenti.

Gli albi

La serie regolare di John Doe, narrativamente divisa in "stagioni" per volere degli autori, che hanno ripreso il termine dal linguaggio dei telefilm.

Prima stagione (numeri 1-24) .John Doe è l'ex direttore della Trapassati Inc. e braccio destro di Morte. La Trapassati Inc. è un'azienda che si occupa di gestire il decesso dei mortali secondo il destino imposto dalle Alte Sfere ed è stata fondata da Morte e dagli altri tre cavalieri dell'Apocalisse (Guerra, Pestilenza e Fame). Il protagonista, accortosi di un falso in bilancio della società, che nasconde un ammanco di "trapassati", decide di far luce sulla vicenda, scoprendo che i quattro cavalieri, per organizzare il giorno del giudizio, lasciano in vita tutti i peggiori criminali della terra. John Doe decide allora di ostacolare il piano dei suoi superiori rubando la "falce dell'olocausto" (senza la quale non può avvenire l'Armageddon) e inizia a fuggire per gli Stati Uniti d'America.

Seconda stagione (numeri 25-48). John Doe dopo varie vicissitudini, passa da inseguito ad inseguitore. Gli viene affidato il compito di essere la Morte, e da semplice essere umano diviene una figura universale ed immortale. Morte diviene invece umana (col nome di M.) e partorisce Mordred, il figlio di John Doe. Mordred e sua madre, aiutati da Fame e Tempo, cercano di vendicarsi portando il caos. Per questa ragione Fato (il cui avatar ha le sembianze di un bambino) viene messo fuori gioco da un killer assoldato da Mordred, Pete il Nero. Ora che Fato non può più controllare le sorti dell'uomo, ognuno è diventato libero di decidere il proprio destino, raggiungendo l'autentico libero arbitrio. Le Alte Sfere, che governano l'universo in assenza del Grande Capo (ovvero Dio, ormai in vacanza da tempo), spingono perché John Doe riporti ordine ed elimini la minaccia costituita da Mordred e M. John può contare sul valido aiuto del notaio Palomar, inviato delle Alte Sfere per controllare il lavoro del protagonista; Guerra, redivivo dopo essere stato annientato da John al termine della prima serie; Leonida, killer esperto di armi e combattimento corpo a corpo; Autumn, che prese il suo posto alla Trapassati Inc. in sua assenza e che ora divide con lui lavoro e vita privata. A fine stagione John Doe viene allo scontro finale. Sta preparando il proprio matrimonio con Autumn e in un'atmosfera degna di Kill Bill, si giunge alla catarsi finale. Alla fine resteranno a terra ben quattro dei protagonisti: M., Autumn, il notaio Palomar e lo stesso John. Mordered diventa il padrone del destino.

Terza stagione (numeri 50-77).Dopo un numero di interludio (n. 49) si riprendono le file dell'universo di John Doe. Grazie a Pestilenza e Leonida, John ha la possibilità di rigenerarsi e tornare in vita. Ha perso la memoria e non sa cosa sia accaduto. Si sveglia trenta anni dopo la sua morte, in un mondo devastato da Mordred in cui nessun essere umano può più morire ma nemmeno dare alla luce nuove vite. E così torna sulla strada alla ricerca di se stesso. Al suo risveglio senza memoria si ritrova in un mondo post apocaliptico dove i vecchi restano vecchi, i giovani restano giovani e nessuno può fare figli. La Trapassati Inc. è ormai una piccola setta composta da Guerra, Pestilenza, Leonida e Rory (apparsa nel numero 32) che grazie alla sua pistola datagli da Hank The Junk riesce a dare la "vera morte" e si fa chiamare Jane Doe. dopo alcuni numeri con poca continuità dove John viaggia e trova un qualcosa di strano (come dei delle droghe, pazzi artisti e dottori che cercano di ridare la morte) viene alla luce un nuovo John Doe diviso in due, la parte umana senza memoria e quella "demoniaca" ovvero la morte presente nel numero 48 che vuole sopraffare il potere della sua parte umana. Le vicende si movimentano dal numero 58 (Vento divino) dove John Doe incontra Guerra senza però ricordarlo: da questo punto in poi John viene a sapere dove si trova la Trapassati Inc. e dopo aver scoperto di chiamarsi John Doe decide di andarci per conoscere "colei che può dare la morte" che tutti chiamano Jane Doe. Da qui si giunge a una fine non fine, dovuto appunto alla sospensione per il passaggio tra Eura e Aurea, e adesso con l’inizio della quarta stagione in doppia numerazione vedremo la vera fine della storia.

Trapassati Inc. Le storie del periodo in cui John rivestiva il ruolo di direttore alla Trapassati Inc. , pubblicate sul settimanale Skorpio, edito sempre dall'Eura (e in monografico su "I giganti dell'avventura") e vedono il giovane protagonista, con la sua immancabile agenda alla mano (un manufatto mistico che riporta la causa e la data del decesso di tutti gli esseri umani), svolgere impeccabilmente il suo lavoro.

sabato 27 novembre 2010

Dall'Argentina giunge una nuova notizia luttuosa: dopo la perdita di Alberto Macagno avvenuta nello scorso mese di ottobre, due giorni fa ci ha lasciato a soli 64 anni Luis García Durán. Maestro tanto nella difficile arte del movimento tanto nello rappresentare pin-up, García Durán è stato protagonista dagli anni '70 fino ad oggi di tante tavole di qualità sopraffina che ricorderanno per sempre la sua perizia grafica. Kozakovich & Connors, Qui la legione, Yaqui, La Città II, Nan Hai tra le sue serie di maggiore successo, decine di storie autoconclusive e di copertine per i settimanali Eura e Aurea che hanno pubblicato l'artista argentino fin dagli albori della loro storia editoriale. Ha collaborato con alcuni tra i più grandi sceneggiatori di historietas del nostro tempo (tra cui le icone Robin Wood e Ricardo Barreiro) ed egli stesso aveva delle ottime intuizioni narrative. Una carriera lunghissima iniziata a soli 13 anni presso lo studio di Jean Josse, García Durán cominciò a pubblicare professionalmente nel 1974 presso le editoriali Yago e Columba, non disdegnando le collaborazioni con l'estero (Fleetway e Charlton). Da tempo si era stabilito tra Marbella e la Grecia e si esprimeva anche in qualità di pittore.

From Argentina comes a new mournful news: after the loss of Alberto Macagno occurred last October, two days ago has left us only 64 years Luis García Durán. Master in the difficult art of movement so as to represent the pin-up, García Durán was the protagonist from the 70s up to today's many tables finest in quality that will always remember his graphic skill. Kozakovich & Connors, the legion here, Yaqui, City II, Nan Hai among its most successful series, dozens of episodic stories and covers for the weekly Eura Aurea and the Argentine artist who published since the dawn of their history editorial. He has worked with some of the greatest writers of our time Historietas (including icons Robin Wood and Ricardo Barreiro) and he had some great insights narrative. A long career began at age 13 at the studio of Jean Josse, García Durán began to publish professionally in 1974 at the editorial Yago and Columba, and not exclude partnerships with foreign countries (Fleetway and Charlton). For some time he had established between Marbella and Greece and was also expressed as a painter.

mercoledì 24 novembre 2010

Con la riedizione del manga originale di Goldrake, si conclude l’edizione dei principali titoli robotici di Go Nagai; contando anche le serie di Getter Robot su Getter Saga (che riproponeva integralmente la prima, Getter G, Getter Go e Shin Getter), e quella di Jeeg, la d/visual almeno da quel lato ha editato tutto il materiale (cartaceo) “classico” riguardante i mitici robottoni che hanno fatto storia qui da noi negli Anni ’80, andando a integrare quanto mancava dalle edizioni precedenti in nuove versioni sicuramente più complete e omogenee.

La versione nagaiana del mitico Goldrake si segnala per il clima decisamente più violento, quasi in Devilman style, che si respira per tutta l’opera, nonché per il solito piglio deciso della narrazione che proietta il lettore quasi subito nel cuore dell’azione; il manga nella sua brevità, non lesina quindi alcuni passaggi di un certo interesse, andando a concludersi (idealmente) all’incirca a un terzo degli episodi della serie tv, quando ancora Hydargos, sottoposto di Gandal, è a capo delle operazioni di invasione della Terra (nella serie tv morirà nell’episodio 27 “Il contrattacco di Goldrake”), e lo scienziato Zuril destinato a sostituirlo per le successive 47 puntate (a partire dall’episodio 28 “L’invasione degli umanoidi”), non compare per nulla.I primi due capitoli, dei cinque complessivi del manga, mostrano quindi l’arrivo di Actarus/Duke Fleed a bordo di Goldrake sul nostro pianeta, l’incontro fortuito con Koji Kabuto e la successiva adozione presso il Centro Ricerche Spaziali del Dottor Procton, seguendo abbastanza fedelmente quanto visto nella prima puntata dell’anime (è uguale anche il primo Mostro Spaziale affrontato); Nagai di suo ci mette alcuni ulteriori mostri da abbattere, inscenando un’invasione fin da subito più massiccia e spietata, nonché diversi particolari truculenti di gente uccisa e trucidata dalle armate di Vega sia su Fleed che durante gli attacchi alla Terra, decisamente lontanissimi da quanto apparso in televisione (e non c’è da stupirsene). Col terzo episodio abbiamo la fortuna di incrociare la stessa trama dell’episodio 71 “Il comandante Marcus”, qui chiamato Brunhild, il migliore amico di Actarus su Fleed e ora convertito con una sorta di lavaggio del cervello dai Veghiani (nella puntata tv era principe di Altair 2, stando al vecchio doppiaggio ovviamente); la particolarità di quest’avventura sta nel fatto che all’epoca non venne trasmessa in televisione, la puntata fa parte infatti delle uniche tre inedite in Italia (assieme agli episodi 15 e 59, almeno fino alla recente collana in dvd), sebbene sia stata in seguito spezzata e rimontata nell’ultimo film per i cinema “Goldrake, addio!”, e quindi, anche se un po’ malconcia, non si può dire del tutto saltata. Il vero piatto forte sono però i due corposi capitoli finali (che occupano infatti più di metà del volume), che vedono rispettivamente un piano degli emissari di Vega per far scontrare i due Mazinga, Mazinga Z e il Grande Mazinga, contro Goldrake, ipnotizzandone i piloti, Koji e Tetsuya, nel quarto capitolo, e quello di farlo combattere contro il solo Grande Mazinga, come nel mitico cortometraggio “Mazinga contro Goldrake”, con l’aggiunta di particolari violenti e macabri in puro nagai-style, nell’ultimo. Lo scontro a tre è memorabile, in quanto assolutamente inedito nelle versioni animate (e pure in quella di Gosaku Ota), è quindi il vero piccolo gioiellino del volume, ma anche il classicissimo scontro frontale tra Goldrake e il Grande Mazinga si arricchisce qui di particolari totalmente inediti, parecchio sadici, sulle tecniche di distruzione del comandante Barendos, che ne fanno un cattivo di prim’ordine andandone ad aumentare notevolmente lo spessore, portandolo a livelli che sul grande schermo sicuramente non raggiungeva.  Unica nota dolente sono però i disegni, qui decisamente con qualche caduta di stile, dove si alternano scene dinamicissime e molto riuscite dei combattimenti, ad altre dove Goldrake viene disegnato con le gambe come i Mazinga (!) o con la navicella che sembra un piattone enorme e sproporzionato (sigh); ottima come al solito l’edizione d/visual, sia per qualità della carta che della stampa (e sembrerebbe anche per la traduzione e l’adattamento, che cerca di mediare tra nomi originali e nomi classici), ma presenta solo una tavola colorata e nessuna nota né introduttiva né finale. Chi ha la vecchia edizione Dynamic Italia del 1998, in due volumi e con lettura all’occidentale, se li tenga quindi stretti, perché pur non presentando nessuna tavola a colori (ma con un paio di copertine strepitose, seppure non di Nagai), offrivano due ricchissimi inserti di 16 pagine in carta patinata e a colori, contenenti disegni inediti dell’autore, con team-up di Goldrake anche con Getter G (ispirati dal film contro il Dragosauro), oltre che coi Mazinga, specifiche tecniche, armi, mostri nemici, studi dei personaggi e anche una paginetta dedicata al merchandise dell’epoca; il primo volume inoltre aveva una prefazione di Michele Gelli e una post-fazione dello stesso Federico Colpi (tra i curatori e anche editore di questa edizione), insomma un apparato redazionale veramente sontuoso, qui purtroppo totalmente assente, cosa che, parlando di un mito come Goldrake, è quasi assurdo.