giovedì 7 ottobre 2010

Jacques Tardi è  dei più importanti  autori del fumetto di area franco-belga , conosciuto come fondatore del ‘nuovo realismo’, è ricordato soprattutto per le versioni a fumetti dei romanzi noir di Léo Malet, con protagonista il detective Nestor Burma (pubblicate da Rizzoli/Lizard.  Le Straordinarie Avventure di Adèle Blanc-Sec, provvidenzialmente proposte sempre da Rizzoli/Lizard in prossimità dell’uscita del film di Luc Besson, ‘Miss Adèle e L’Enigma del Faraone’, adattamento di una delle storie più famose della serie. Chi è Adèle Blanc-Sec? Potremmo definirla una scrittrice. Ma anche e soprattutto un’avventuriera che non si esime dal farsi coinvolgere in situazioni pericolose, sempre allo scopo di trovare spunti per i suoi romanzi. Ambientata prevalentemente a Parigi, nei primi anni del Novecento, la saga di Adèle, pubblicata da Casterman, ottenne sin dal principio un successo strepitoso. E i motivi sono facili da capire: a parte i testi validissimi, quasi di livello letterario, di Tardi, le immaginifiche situazioni descritte dall’autore non potevano non intrigare il lettore: in una splendida atmosfera sospesa tra noir e fantascienza (quella di Wells e Verne), con un pizzico di mystery, Adèle deve affrontare scienziati pazzi che riportano in vita pterodattili; sette sataniche; culti misteriosi in onore del demone babilonese Pazuzu (la sua statua appariva nella sequenza iniziale de ‘L’Esorcista’, situata in Iraq, ed è purtroppo stata distrutta dai bombardamenti americani, e tale idolo è disegnato da Tardi con una cura dei dettagli straordinaria!); mummie viventi, e così via. Se le trame sono avvincenti e i testi ben impostati, i disegni sono di qualità sopraffina. Ma non è certo una novità, dal momento che Tardi non può essere definito un semplice disegnatore di fumetti. No, la sua è Arte con la maiuscola. Basti considerare non solo la sua straordinaria capacità di caratterizzare visivamente ogni personaggio; ma anche la maniacale attenzione nei confronti dei particolari e degli sfondi, a mio modesto parere, il punto di forza del suo stile. Gli interni dei musei, le catacombe, gli arredi, gli idoli di pietra e, in particolare, l’architettura parigina dei primi del Novecento, con i palazzi, i cimiteri, i giardini pubblici, la Torre Eiffel, sono resi con una perizia tipica della grande tradizione novecentesca dell’illustrazione. Per non parlare, poi, degli abiti, degli oggetti o delle automobili d’epoca, resi con eccezionale eleganza. In questo caso, anche i colori contribuiscono a rendere suggestivo il volume, quasi sempre delicati e generalmente tenui e oscuri, perfetti per le tenebrose atmosfere evocate da Tardi.

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