lunedì 23 aprile 2012

IuTù : comunicato stampa



"Iutù non è una casa editrice;
Iutù non è un'associazione di fumettisti;
Iutù non è un circolo di artisti che sproloquiano di fumetto con termini altisonanti."
Queste parole introducono il blog del gruppo Iutù, una sorta di Manifesto, ma cosa è Iutù? E’ un termine, semplice, che spiega la semplicità con cui nacque questa iniziativa, tra una birra, un incontro tra amici e qualche risata. Con quello spirito che si è organizzato e portato avanti questo gruppo di più persone, unite dalla voglia di esprimere e di far emergere il proprio lavoro, in una vetrina di artisti e personalità molto diverse tra loro eppure accomunate dal fumetto, e dalla ferrea volontà di divertirsi. Con dodici persone c’è davvero da perdere la testa, una squadra di calcio intera, allenatore compreso, eppure siamo riusciti ad organizzarci e quel che mostreremo allo stand avrà dell’incredibile.
Ognuno di noi porterà i propri lavori, potrete acquistare i nostri fumetti, gli sketch, le illustrazioni, le stampe. Molti di noi presenteranno progetti esclusivi, per un evento del genere nessuno si vorrebbe risparmiare, ma c’è dell’altro. Abbiamo in serbo per voi una collezione di dodici tributi a celebri antagonisti dell'immaginario. Personaggi appartenenti al mondo dei fumetti, del cinema, dei cartoni, dei videogames. Dodici illustrazioni realizzate dai dodici autori diversi che rievocano personaggi che hanno lasciato il segno, che abbiamo odiato, che ci hanno inquietato, folli, brutti o avvenenti, personaggi che hanno teso le fila delle nostre storie preferite e che in alcuni casi abbiamo ammirato.
In ogni scatola Iutù’s Villains saranno presenti dodici carte illustrate più una Sketchcard, su cui il vostro autore preferito potrà realizzare uno sketch. Un'occasione unica e rara per il prossimo Comicon 2012 e, se tutto ciò non dovesse bastare, ci siamo noi tutti e la nostra compagnia, sempre pronti a far baldoria e divertirci, per quattro giorni in cui la sobrietà sarà bandita!
Gli artisti coinvolti in questa  “Operazione IuTù “al Napoli Comicon, stand nell ‘Area Editori ( E04), sono tutti campani.
C’è il gruppo salernitano composta da Lorenzo Ragno Celli, Giuseppe Di Pasca, Luca Maresca, Luca Marrandino, Maurizio Nardiello, Massimo Raimondo;
il gruppo napoletano verace composto da Ylenia Di Napoli, Andrea Errico, Pasquale Qualano, Andrea Scoppetta;
il gruppo avellinese composta da Salvo Muscarà, Tina Valentino.
Per seguire tutti gli eventi e le novità su IuTù basta collegarvi al blog ufficiale http://iutugroup.blogspot.it/
o alla pagina facebook
http://www.facebook.com/pages/IuT%C3%B9/421645867850202

venerdì 20 aprile 2012

Lo sfogo di Carmine Di Giancomenico


Da stamattina, sul social network Facebook, sta girando un link che richiama la pagina blog di Francesco Settembre ( link : http://prontiallerese.blogspot.it/2012/04/di-giandomenico-la-sufficienza-di.html?spref=fb ).
Questa link richiama l’attenzione su un argomento che ritengo importante, ovvero la politica della Panini Comics sui disegnatori italiani che lavorano in Marvel. Politica che fa “figli e figliastri”, perché vi domanderete, semplice, basta vedere il trattamento delle uscite dei disegnatori italiani. Premetto che qua non si discute la bravura degli autori, ma la differenza di trattamento. Pensate  a questo, i lavori di Gabriele Dell’Otto, vengono pubblicati in versione Deluxe, Super deluxe e poi nelle testate dedicate. Idem per Simone Bianchi… però trattamento diverso per gli altri, ugualmente bravi…. Pensate ai vari lavori di Carmine Di Giandomenico, bellissimi e vincitori di premi, al max sono stati fatti dei 100% e qualche didascalia per dire che è un disegnatore italiano. Trattamento didascalico anche per molti altri disegnatori italiani sulle varie testate, da Mattina per le copertine di War Machine ( pensate al 100% dedicato al personaggio è stata usata l’unica copertina non fatta da lui),  Alessandro Vitti, disegnatore della run finale di Secret Warriors  e ora a lavoro su Capitan America, per non parlare del trattamento della X-Factor disegnata da Emanuela Lupacchino di cui non si sa più che fine abbia fatto, meno male che la testata è scritta dal grande Peter David… Mah io non ho capito tutto ciò, se qualcuno ha un’idea si faccia avanti..
Vi lascio alla lettera di Carmine Di Giandomencio che trovate anche nella pagine blog al che trovate sopra
Lacio Drom

Riceviamo e pubblichiamo:
"Carmine di Giandomenico, Teramo il 19/04/2012
Lettera aperta
Gentile Direttore Panini Simone Airoldi
e Direttore Editoriale della Marvel Italia Marco Marcello Lupoi.
Vi scrivo per comunicavi la mia decisione di non promuovere mai più nessuna vostra pubblicazione contenente le mie opere realizzate per il mercato americano.
E di rendere pubblica questa mia decisione attraverso tutti gli strumenti comunicativi, come Blog, FaceBook, siti d’informazione e anche stampa di settore, fiere ecc., inviando a loro questa stessa comunicazione.
Questa mia decisione nasce dopo 6 anni di collaborazione con Marvel Comics USA, ed un’attenta analisi sull’atteggiamento che la PANINI ha avuto, ed ha, riguardo la pubblicazione in Italia di alcuni miei libri realizzati per Marvel, trattati con sufficienza nonostante la loro importanza editoriale:
Battlin’ Jack Murdock
Sono stato nel 2005-2006 l’autore ITALIANO a PROMUOVERE, IDEARE,SCRIVERE, COSCENEGGIARE per la prima volta, e DISEGNARE una storia sulle origini di un personaggio Marvel DARE DEVIL.
Magneto Testament
Storia che tratta le origini (ufficializzate dalla Marvel stessa) di Magneto, prodotto che negli USA è stato utilizzato e omaggiato nella realizzazione del film X-MEN: FIRST CLASS.
Iron Man #500
Numero e traguardo importante della serie.
Annual Iron Man
Primo fumetto Marvel venduto in contemporanea sia in versione cartacea sia per piattaforma IPAD.
Fantastic Four #600.
Volume che raggiunge il traguardo dei 600 numeri della serie regolare e che festeggia il 50° anniversario dalla nascita del gruppo più famoso del mondo.
All’inizio, da parte mia, ho sempre cercato di trovare un punto comune, che potesse valorizzare alcuni miei lavori qui nel mio paese, soprattutto vista la loro importanza.
Avrebbero potuto dare un contributo più ampio al lettore italiano, attraverso la realizzazione di volumi studiati appositamente per gli eventi descritti sopra.
Il vostro disinteresse e silenzio è stato chiaro.
Ma è più di un’occasione persa anche da parte vostra.

• Dare al lettore un volume unico, pieno di curiosità e di materiali inedito.
• Poter avere a disposizione l’autore italiano, che sarà incentivato alla promozione del suo libro a costo zero. Già a costo zero, e voi lo sapete bene.
Perchè contrattualmente, un autore Marvel Comics non percepisce alcuna percentuale sul venduto all’estero, ma solo sul venduto negli USA .
Questo vostro atteggiamento nei confronti di queste opere mi hanno portato a prendere questa triste e serena decisione.
Non firmerò e né promuoverò albi targati PANINI, perché non vedo il motivo per il quale dovrei reggere un gioco economico a senso unico, e senza la minima gratificazione da parte del mio stesso paese di appartenenza.
Distinti Saluti

lunedì 16 aprile 2012

Philadelphia parte il processo ,nel silenzio generale, sui preti pedofili


Nel Giorno del compleanno del papa, a Philadelphia inizia il processo a Wiliam Lynn per i vari casi di abusi su minori da parte di preti pedofili. La notizia passata sta passando nel silenzio generale. Di seguo trovate l’articolo di Enrico Pedemonte pubblicato su Linkiensta e che trovate nel seguente link, http://www.linkiesta.it/preti-pedofili-philadelphia , divulgate la notizia, basta con l’omertà clericale !

A Filadelfia è in corso un processo a William Lynn, per dodici anni supervisore dei sacerdoti della città americana, che creò un archivio riservato su centinaia di episodi di pedofilia senza mai intervenire. È la prima volta che la gerarchia cattolica rischia una condanna penale per non aver voluto agire. Intanto, in Messico, un libro sostiene che la Santa sede fin dagli anni Quaranta era a conoscenza di abusi su minori. Lo dimostrano 212 documenti filtrati dagli archivi vaticani. Molti dei quali sono in italiano.

Fino a che punto la gerarchia ecclesiastica va ritenuta responsabile del comportamento dei preti pedofili? La stampa italiana ne parla poco (sempre meglio non avere guai con il Vaticano) ma in molti paesi del mondo lo scandalo continua a suscitare interesse e nelle ultime settimane, negli Stati Uniti e in Messico, sono accadute tre cose importanti che potrebbero riaccendere lo scandalo, aprendo nuovi fronti di indagine e nuove controversie.

La prima notizia arriva da Filadelfia dove lunedì si è aperto un processo a cui il New York Times ha dedicato un ampio editoriale: A Monsignor Goes on Trial. Il monsignore in questione è William Lynn e la sua storia fa rumore perché per la prima volta a salire sul banco degli imputati non è un prete pedofilo, ma un membro della gerarchia accusato di avere coperto lo scandalo per anni. In passato William Lynn è stato per dodici anni il supervisore dei sacerdoti di Filadelfia. Negli anni Ottanta, di fronte al moltiplicarsi degli abusi che si verificavano all’ombra delle chiese e dei seminari, Lynn fu incaricato di creare un archivio segreto sui preti coinvolti in episodi di pedofilia. In seguito, nel 1994, il cardinale Anthony Bevilacqua, della diocesi di Filadelfia, gli ordinò di distruggere tutto. Ma nel 2006 una copia di quell’archivio fu trovata in un armadio della diocesi e nel 2011 fu consegnata alle autorità giudiziarie. Il cardinale Bevilacqua, che avrebbe dovuto testimoniare al processo, è morto il 31 gennaio.

Nell’archivio, aggiornato fino al 1994, sono citati 35 preti che continuavano a svolgere la loro opera come sacerdoti in quella diocesi nonostante fossero accusati di violenza su minori. In totale i sacerdoti collegati ad abusi sessuali nella diocesi, tra il 1948 e oggi, sono sessanta. William Lynn, che era perfettamente a conoscenza di ogni cosa, va considerato colpevole?

Il problema che si apre davanti al giudice di Filadelfia è drammatico. Negli Stati Uniti, negli ultimi tre anni, settecento preti sono stati obbligati ad abbandonare il sacerdozio, molti di loro sono stati condannati e sono finiti in carcere, ma i vertici della Chiesa non sono mai stati toccati dallo scandalo, almeno da un punto di vista penale. Uno dei sacerdoti interrogati dai giudici di Filadelfia ha detto che la gerarchia cattolica trattava i preti pedofili come alcolizzati da curare con programmi simili a quelli degli alcolisti anonimi. Il fatto che quei preti non fossero dipendenti dall’alcol ma dall’abuso dei bambini appariva secondario. Colpevoli sono solo i preti pedofili o anche i vertici che li hanno coperti, magari spostandoli altrove?

L’interrogativo non è semplice da sciogliere. In alcuni stati (Missouri, Wisconsin, Utah) i giudici hanno sostenuto che in questo caso processare la gerarchia cattolica sarebbe una violazione del Primo emendamento, che garantisce la libertà di pensiero, di religione e di stampa. È la linea di difesa, sempre più aggressiva, seguita dagli avvocati delle diocesi messe sotto accusa. E qui arriviamo alla seconda notizia.

In Missouri, all’inizio di marzo, gli avvocati dei preti accusati di abuso sui minori hanno portato in tribunale la Snap (Survivors Network of Those Abused by Priests) un’associazione di volontari che dal 1989 si occupa di assistere le famiglie delle persone che hanno subito abusi. Gli avvocati chiedono ai vertici della Snap di consegnare ai giudici tutta la corrispondenza scambiata con gli assistiti in ventitre anni. Obiettivo: verificare se nelle migliaia di lettere e email tra l’associazione e le vittime ci siano irregolarità. I militanti della Snap replicano che si tratta di una odiosa violazione della privacy di migliaia di vittime, un modo subdolo per segnalare a chiunque voglia rivolgersi all’associazione che la sua vita privata sarà resa di pubblico dominio.

William Donohue, presidente della Catholic League for Religious and Civil Rights, ha spiegato al New York Times: «Lo Snap è una minaccia alla Chiesa Cattolica. In passato la Chiesa è stata troppo veloce a firmare assegni. Ormai abbiamo capito che sarebbe stato meno dispendioso se avessimo lottato su ogni singolo caso (di abuso, ndr)».

Questo chiaro cambiamento di strategia da parte della Chiesa ci porta alla terza notizia, legata al recente viaggio in Messico del papa, che si è rifiutato di incontrare le famiglie delle vittime di abusi sessuali.

Il Messico è un paese particolare per il Vaticano. È il paese di Marcial Maciel, il fondatore dell’ordine dei Legionari di Cristo, scomparso nel 2008. Fin dagli anni Quaranta, Maciel abusò di decine di bambini e giovani seminaristi ed ebbe diversi figli (uno certo, altri cinque incerti) da donne diverse. Ora le vittime accusano la Chiesa di avere coperto Maciel per decenni. Alla fine di marzo, mentre papa Ratzinger sbarcava a Città del Messico, Jose Barba stava dando alle stampe un libro secondo il quale il Vaticano sapeva da decenni che Maciel era un drogato e un pedofilo. Barba è un ex sacerdote dei Legionari che nel 1998 intentò una causa legale contro Maciel per avere abusato sessualmente di lui mentre era in seminario.

Il libro ("La voluntad de no saber") è basato su 212 documenti riservati che Barba ha ottenuto da una fonte che ha accesso agli archivi vaticani. I documenti sono oggi pubblicati online all’indirizzo www.lavoluntaddenosaber.com. È una documentazione imponente, in larga parte scritta in italiano. Ha scritto l’Associated Press in un articolo pubblicato integralmente dal Wall Street Journal: «I nuovi documenti sembrano rafforzare le prove che il Vaticano fosse a conoscenza delle accuse ben prima che queste diventassero pubbliche».

Dalla documentazione pubblicata online emerge chiaramente che il Vaticano era a conoscenza dei problemi di Maciel fin dalla fine degli anni Quaranta. Nel 1954 una lettera di un prete della Legione al vicario di Città del Messico sosteneva che Maciel era morfinomane. Nel 1956 alcune lettere lo accusano esplicitamente di atti di sodomia nel confronti di ragazzi della congregazione.

In una lettera del 1976, Juan Jose Vaca (che Ratzinger ha rifiutato di incontrare nel suo recente viaggio) scrive chiaramente di avere subito violenze in seminario fin dal dicembre 1949, quando aveva tredici anni. Vaca cita altri venti preti che subirono lo stesso trattamento. Dal 1978 al 1992 scrisse lettere alle autorità della Chiesa. Poi lasciò la tonaca.

Joseph Ratzinger, che nel 1998 era a capo dell’ufficio che ricevette quelle denunce, ha detto di essere venuto a sapere delle accuse a Maciel solo nel 2000. Impiegò sei anni a emettere sanzioni nei suoi confronti. Aspettò che fossero i suoi colleghi Legionari ad accusare apertamente il fondatore dell’ordine. D’altra parte anche Papa Wojtyla ammirava l’ortodossia e la disciplina dei Legionari.

Non tutte le persone che hanno subito abusi hanno chiesto di essere ricevuti dal papa in occasione del suo viaggio in Messico. Jose Barba (l’autore del libro) e altre vittime hanno detto di non volere un incontro con Benedetto XVI. Jose Antonio Perez Olvera, un ex legionario che subì gli abusi di Maciel, ha dichiarato all’Associated Press: «Per nessuna ragione al mondo vorrei incontrare qualcuno che ha protetto Maciel invece di punirlo. Non veniamo a patti con i criminali, né con i loro protettori e i loro complici». Questa dichiarazione è stata pubblicata dal Wall Street Journal. In Italia ha avuto scarsa eco.

sabato 14 aprile 2012

Strage di Piazza della Loggia:confermata la sentenza di primo grado ,tutti assolti


La Corte d'assise d'appello di Brescia ha assolto Carlo Maria Maggi, Delfo Zorzi, Maurizio Tramonte e il generale dei carabinieri Francesco Delfino nel quarto processo per la strage di Piazza della Loggia, avvenuta nel 1974. In primo grado, il 16 novembre 2010, i quattro erano stati assolti con formula dubitativa. Nei confronti del quinto imputato del processo di primo grado, Pino Rauti, anch'egli assolto, non era stato presentato ricorso da parte della Procura ma solamente da due parti civili. Uno dei ricorsi è stato dichiarato inammissibile con la conseguente disposizione del pagamento delle spese processuali a carico delle parti civili. Prima di leggere la sentenza, il presidente della Corte d'assise d'appello, Enzo Platè, ha ringraziato i giudici popolari per l'impegno e lo scrupolo profusi durante la durata del processo. Si sono detti "sereni perché è stato fatto tutto il possibile" il procuratore Roberto Di Martino e il pm Francesco Piantoni, titolari dell'inchiesta sulla strage che causò 8 morti e oltre cento feriti il 28 maggio del 1974. "Ormai è una vicenda che va affidata alla storia, ancor più che alla giustizia", ha commentato il procuratore di Martino. La procura attenderà il deposito delle motivazioni per decidere se ricorrere in Cassazione.Le "sentenze si possono non condividere, ma si accettano" anche se l'assoluzione degli imputati è dovuta anche a "tutta una serie di silenzi e reticenze anche da parte di chi sapeva". Il presidente presidente dell'Associazione Caduti di Piazza della Loggia, Manlio Milani, commenta così la sentenza. "Purtroppo il vero danno a questo processo è stato fatto all'inizio in modo particolare con il lavaggio della piazza, che ha impedito di ricostruire l'esplosivo usato e il detonatore utilizzato - osserva Milani - . Ancora una volta ci troviamo di fronte a un fatto che dopo 38 anni non ha ancora giustizia. Al di là di quello che può significare personalmente - prosegue - dimostra che questa democrazia è in balia degli eventi, la mancanza di trasparenza nelle istituzioni e la mancanza di volontà di parlare al Paese".

Fonte :tgcom

Robert Doisneau : 100 anni dalla nascita



Oggi cade il centenario della nascita di uno dei maggiori fotorafi della storia contemporanea, Robert Doisneau, dii seguito una piccola biografia per ricordarlo.

Robert Doisneau (Gentilly, 14 aprile 1912 – Montrouge, 1° aprile 1994) è stato un fotografo francese. Studiò da ragazzo litografia all'école Estienne, presso Chantilly. Venne poi assunto all'età di


ventidue anni, dopo aver lavorato come assistente dello scultore André Vigneau, presso le officine della Renault di Billancourt come fotografo industriale. Negli anni quaranta si impegnò nella Resistenza, dal 1945 cominciò a lavorare con Pierre Betz, editore del giornale Le Point e dal 1946 divenne fotografo indipendente per l'agenzia Rapho, fondata da Charles Rado e gestita all'epoca da Raymond Grosset; Doisneau rimase un fotografo della Rapho per circa cinquant'anni. Nel 1947 incontrò Jacques Prévert , Robert Giraud e, nello stesso anno, vinse il Kodak Prize. Morì a Montrouge, un sobborgo sud-est di Parigi, e venne seppellito a Raizeux, accanto alla

tomba della moglie. La sua vita è trascorsa nella periferia parigina di Montrouge, fotografando strade e volti sempre differenti. Il suo nome viene ricordato soprattutto per le sue foto riguardanti la vita di strada della capitale francese, caratterizzate da una sincera e umoristica rappresentazione della società e dell'ambiente parigino. Doisneau amava immortalare la cultura dei bambini della strada e dei loro giochi, arrivando a conferire alle loro attività, seppur infantili,

rispetto e serietà. La sua opera più conosciuta è "Bacio davanti all'hotel De Ville", la foto, scattata nel 1950, di una coppia di ragazzi che si baciano lungo le caotiche vie di Parigi. L'identità della coppia fu un mistero fino al 1993, quando Denise e Jean-Louis Lavergne denunciarono l'artista per averli fotografati senza la loro volontà. Questo portò Doisneau ad ammettere che i due personaggi dell'opera erano Françoise Bornet e Jacques Carteaud, due attori e modelli. All'epoca, Françoise venne pagata in parte con una stampa originale, che nell'aprile del 2005 vendette per 155.000 €.



giovedì 12 aprile 2012

Arriva la tassa sugli Sms per finanziare la Protezione Civile


Una tassa sugli sms , questa la novità contenuta nel decreto legge di riforma che sarà vagliato dal Consiglio dei ministri venerdì .Questa tassa dovrà servire a pagare gli interventi di Protezione Civile durante le catastrofi , in caso di dichiarazione dello stato di emergenza,quindi , il Fondo Nazionale di Protezione Civile verrà integrato con una tassa di un massimo di due centesimi sui messaggini.

L'imposta , come si legge dalla proposta ,verrà applicata "previa deliberazione del Consiglio dei ministri per ciascuna comunicazione effettuata attraverso l'invio di brevi messaggi di testo (SMS) mediante telefono cellulare, computer o siti internet gestiti dalle società telefoniche".Inoltre, continuando a leggere si apprende che : "La misura dell'aliquota è stabilita, sulla base della deliberazione del Consiglio dei ministri, con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate il quale stabilisce altresì le modalità del versamento dell'imposta, nonché ogni altra connessa disposizione attuativa . I gestori dei sistemi di comunicazione utilizzati per l'invio dei messaggi provvedono al pagamento dell'imposta, con facoltà di rivalsa nei confronti dei clienti".

Nel documento viene confermato anche il ricorso all'aumento dell'aliquota dell'accisa sui carburanti fino a un massimo di dieci centesimi (cinque dei quali dalle Regioni).

mercoledì 11 aprile 2012

Vendola indagato per abuso d'ufficio


Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia, è indagato per abuso d'ufficio . L’accusa nasce per aver favorito la nomina di un primario. La notizia è stata resa nota dallo stesso presidente con una conferenza stampa convocata d’urgenza. La nomina che ha fatto scattare l’indagine riguarda il professor Paolo Sardelli, primario di chirurgia toracica all'ospedale "San Paolo" di Bari.

Nichi Vendola ha riferito ai giornalisti di aver ricevuto dalla procura, tramite la Guardia di Finanza, un avviso di conclusione delle indagini. Nella stessa indagine figura anche la ex dirigente dell'Asl di Bari Lea Cosentino, conosciuta meglio con il sopranome di Lady Asl nelle inchieste riguardanti l'imprenditore "Gianpi" Tarantini.

Nella conferenza stampa il presidente Vendola ha dichiarato: " L'accusa nasce solo e soltanto dalle dichiarazioni della dottoressa Lea Cosentino che asserisce che all'origine di questa mia veemente interferenza ci sarebbe la mia amicizia con il professor Paolo Sardelli, elemento questo che è stato già autorevolmente smentito nei mesi scorsi dal professor Sardelli che ho conosciuto per essere una vera promessa della scienza medica. Io a questo concorso, come a tutti i concorsi, mi sono interessato nella misura di chiedere che fossero concorsi veri, che avessero una platea credibile di partecipanti e che potesse vincere il migliore".

martedì 10 aprile 2012

Tony Sandoval : Nocturno in Italia dal 12 aprile per la Tunuè


La Tunuè pubblica la nova grafic novel dell’autore Tony Sandoval : Nocturno , data di uscita prevista 12 aprile.

La storia di Nocturno racconta di Seck Night , un tenebroso musicista rock, che convive con lo spirito di suo padre morto dieci anni prima. Seck scappa di casa e dai familiari che gli rendono la vita impossibile per seguire la sua passione per la musica e raggiungere l’amico Red, con cui fonderà una band di successo. Nel frattempo vivrà anche una storia d’amore con la giovane giornalista Karen, ma qualcosa di malvagio si nasconde nell’ombra.

Un’opera che mostra pagine ricche e mozzafiato, con un’atmosfera dark piena di ribellione giovanile, musica heavy metal, emozioni, sogni e incubi notturni.

L’edizione si presenta integrale, infatti raccoglie i due volumi originali. L’autore , Tony Sandoval dimostra ancora una volta il talento eclettico raggiungendo in ogni nuovo capitolo un tono più alto di bravura e poesia, passando dalla tecnica dell'acquerello, agli inchiostri, alla matita.

L’autore:

Tony Sandoval (Esperanza, Messico, 1973). Ha lavorato in agenzie di grafica e design, per poi approdare all’illustrazione e al fumetto. Si è occupato di libri per l’infanzia e illustrazioni editoriali a Città del Messico. Trasferitosi in Europa, nel 2005 esce il suo primo libro in Francia Veille Amerique, nel 2007 Le cadavre et le sofà, nel 2008 Nocturno 1 e a distanza di un anno Nocturno 2. Del 2010 Un regard par sessus l’epaule con Pierre Paquet e del 2011 Les betises de xinophixeroux. In Italia ha pubblicato con Tunué nel 2011 Il cadavere e il sofà.

domenica 1 aprile 2012

Giorgio Chinaglia - 1947-2012

Lutto nel mondo del calcio che scuote la Lazio. Giorgio Chinaglia, (Carrara, 24 gennaio 1947 – Florida, 1º aprile 2012) ex calciatore ,centravanti bandiera del club biancoceleste è morto questa mattina in Florida, in conseguenza di un infarto. Aveva 65 anni. Era ambasciatore insieme a Carlos Alberto dei New York Cosmos, sua ex squadra, con l'obiettivo di rilanciare la società insieme al presidente Pelé e al direttore tecnico Eric Cantona.

La carriera:

Arrivato a Roma nel 1969, ventiduenne. Pone fine alle perplessità del suo acquisto durante l’amichevole Lazio-Fiorentina con un gol di potenza poco sopra la traversa. Nato a Carrara, Chinaglia si trasferì con la famiglia a Cardiff all'età di nove anni. La sua carriera ebbe quindi inizio in Galles con lo Swansea City, con cui disputò le stagioni 1964-1965 e 1965-1966. Arriva poi il trasferimento in Italia alla Massese, Serie C, e poi all'Internapoli, sempre in C, per passare infine alla Lazio nell'annata 1969-1970. Dotato di grande forza fisica, a causa della scarsa esperienza nei campionati di livello Chinaglia mancava inizialmente di tecnica e per migliorare la sua condizione sportiva si allenò per molto tempo con impegno e dedizione, giungendo a risultati egregi: 12 gol nel primo anno e 9 nel secondo, in coincidenza però con un'amara retrocessione in Serie B. Per poter continuare a militare nel calcio che conta, egli chiede di essere ceduto ma la sua squadra non lo accontenta. Inizia così un periodo di tensione tra il giocatore ed il club, che termina con l'arrivo sulla panchina biancoceleste di Tommaso Maestrelli. Nella stagione 1971-1972 vince la classifica cannonieri della serie cadetta e contribuisce con i suoi 21 gol al ritorno dei laziali in A. Come giocatore di B, conquista la Nazionale esordendo con gol-lampo in Bulgaria, il 21 giugno del 1972. È il preludio alla favola della pazza banda di Maestrelli. Nella stagione 1972-1973 la Lazio neopromossa, tra lo scetticismo generale, mette in mostra un ottimo gioco e sfiora lo scudetto, perso negli ultimi minuti di una drammatica ultima giornata a Napoli. È la Lazio di Giuseppe Wilson, Luciano Re Cecconi, Felice Pulici , Renzo Garlaschelli, Vincenzo D'Amico , Luigi Martini, Mario Frustalupi e Giancarlo Oddi, ma principalmente è la Lazio di Chinaglia. E l'anno successivo, con 24 reti, mette il suggello su un incredibile ma meritatissimo scudetto, realizzando alla penultima giornata (12 maggio 1974) il calcio di rigore decisivo nell'incontro col Foggia. È il culmine della carriera di Chinaglia, che si presenta ai Mondiali tedeschi del 1974 come centravanti titolare, ma è anche l'inizio della sua parabola discendente. Problemi con l'allenatore Ferruccio Valcareggi lo relegano in secondo piano (dopo una sostituzione Giorgione lo manda platealmente a quel paese in mondovisione), e gli insuccessi della Nazionale non lo aiutano a riconquistare il posto dato che col nuovo allenatore, Fulvio Bernardini, verrà utilizzato a singhiozzo. Anche nella Lazio, dopo un ottimo campionato, culminato col quarto posto (ed un bottino personale di 14 reti) e la fascia di capitano, si rende conto che la sua avventura è finita. La malattia del suo grande allenatore, Maestrelli, lo priva di un importante punto di riferimento, e così decide, a poche giornate dalla fine del torneo 1975-1976, di lasciare l'Italia per andare a giocare nei New York Cosmos. Sono i Cosmos di Pelé, Franz Beckenbauer, Carlos Alberto e di Johan Cruyff. Giorgio Chinaglia fu il miglior marcatore della storia della North American Soccer League: in sette anni segnò 193 gol in 213 partite, di cui 53 in 43 incontri di playoff. Vinse il premio come miglior marcatore della NASL per ben 5 volte, tra il 1976 e il 1982. Giudicato miglior giocatore del torneo nel 1981, fu tra i protagonisti delle quattro Soccer Bowl vinte dai Cosmos nel 1977, 1978, 1980 e 1982. Nei playoff del 1980 segnò 18 goal, sette dei quali nella gara contro i Tulsa Roughnecks. Nel 1983, ritorna in Italia, questa volta come presidente della Lazio, accolto dalla folla come un salvatore. Inoltre l'anno seguente la Warner Communications gli cede parte delle azioni dei Cosmos. Ma la NASL è ormai al tramonto e nel 1985, proprio dopo un'amichevole con la Lazio, i Cosmos chiudono definitivamente. Alla fine dello stesso anno è costretto a cedere la Lazio, per problemi economici, a Franco Chimenti. Da allora vive tra States ed Italia occupandosi sempre di calcio (è stato coinvolto in vicende societarie di Ferencvaros, Foggia, Lanciano e di nuovo Lazio).

Nel 2006 Chinaglia è stato iscritto nel registro degli indagati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, con l'accusa di riciclaggio, con l'aggravante dall'articolo 7, ovvero con l'accusa di aver agevolato l'attività della camorra. Nell'ottobre del 2006 il nucleo valutario della Guardia di Finanza ha richiesto una ordinanza di custodia cautelare ai danni di Chinaglia per estorsione ed aggiotaggio, nell'ambito dell'inchiesta della procura della Repubblica di Roma sulle irregolarità nella scalata alla società sportiva Lazio. Al momento dell'ordinanza, Chinaglia risiedeva all'estero negli USA; pochi giorni dopo è stato emesso un mandato d'arresto europeo a suo carico, ma risulta ancora latitante per la giustizia italiana. Il reato contestato all'ex calciatore è quello di riciclaggio per conto del clan camorristico appartenente alla famiglia dei Casalesi, che voleva impiegare i proventi delle attività illecite per acquistare la Lazio.Nel novembre 2007 Giorgio Chinaglia è stato multato per 4,2 milioni di euro per la scalata alla S.S. Lazio, a seguito di decisione della Consob. L'ex campione è stato riconosciuto responsabile di manipolazione del mercato e di ostacolo all'attività di vigilanza della Consob in relazione alla presunta intenzione di un gruppo chimico-farmaceutico estero di acquisire il controllo della Società Sportiva Lazio: la Consob ha accertato che la notizia, diffusa da Chinaglia tra ottobre 2005 e marzo 2006, era falsa. L'ex calciatore è stato considerato colpevole di "condotte manipolative poste in essere in relazione ai titoli della S.S. Lazio". La Commissione ha rilevato anche che lo stesso Chinaglia ha "posto in essere, direttamente o per interposta persona, una serie di atti, sostanziatisi in falsità ed omissioni, sintomatici di un atteggiamento dilatorio ed ostruzionistico, che ha procurato oggettivo ritardo all'esercizio delle funzioni della Consob, ostacolandone e rendendone più onerosa l'attività di accertamento dei fatti, funzionale ad assicurare la correttezza informativa ed il regolare andamento degli scambi sul titolo S.S. Lazio". Nel luglio 2008 è stato colpito da un mandato di arresto per riciclaggio.