lunedì 6 dicembre 2010

Il Grande Mazinga (グレートマジンガー Gureto Majinga) è una serie anime super robot creata dall'autore giapponese Go Nagai. La serie, composta di 56 episodi, si inserisce nello stesso universo narrativo al quale appartengono anche Ufo Robot Goldrake e Mazinga Z. Contemporaneamente all'anime fu sviluppato anche il manga, che Nagai affidò, come era accaduto per Mazinga Z, al suo collega Gosaku Ota. Il lavoro di Ota sviluppa meglio il carattere di alcuni personaggi e si rende parzialmente autonomo dalle vicende dell'anime; in Italia è stato pubblicato prima dalla casa editrice Granata Press e poi  dalla d/visual. La serie inizia in pratica da dove terminava quella di Mazinga Z la cui serie termina con una puntata in cui il Grande Mazinga gli viene in aiuto. La Terra è sotto la minaccia dei Mikenes, un antico popolo greco che un cataclisma aveva costretto a rifugiarsi per millenni nelle viscere del pianeta, affidando la loro sopravvivenza a un sole artificiale. In età recente, un gruppo di ufficiali guidati dal Generale Nero, che hanno convertito i propri corpi in quelli di giganteschi automi, si impadronisce con la forza del regno e ne trasforma la popolazione (compreso il loro monarca Kerubinus) in soldati robot o in mostri da combattimento, con l'evidente scopo di iniziare una guerra di conquista. A capo dei Mikenes  è un colossale essere di fiamma noto come Imperatore delle Tenebre, probabilmente una potenza infernale. È certo la sua influenza a risvegliare i Mikenes da un lungo sonno e a spingerli all'azione, anche se essi sanno (come afferma lo stesso Generale Nero) che solo in questo modo potranno finalmente lasciare il sottosuolo e avere un luogo migliore e più luminoso dove vivere. Riappaiono il Duca Gorgon  e a serie iniziata riappare il Dr.Hell (Dottor Inferno in Mazinga Z) che era stato apparentemente ucciso da Mazinga Z nella prima serie. Nel doppiaggio italiano Dr. Hell ringrazia l'Imperatore delle Tenebre di avergli salvato la vita: di certo questo personaggio ha ora un occhio bendato e se ne vede solo il busto inserito in un mostro meccanico da cui non si separa mai (nemmeno per dormire, come si nota nell'episodio in cui sogna la crocifissione del Grande Mazinga). Il Grande Mazinga, è stato fatto costruire segretamente da Kenzo Kabuto, figlio di Juzo Kabuto (creatore di Mazinga Z) e padre di Shiro e Koji Kabuto (pilota di Mazinga Z), che affronta con inusitata energia i giganti mikenes e riesce ad abbatterli. Il Grande Mazinga riprende ed evolve la tecnologia di Mazinga Z: corazzato con una nuova superlega ,la Nuova Zeta  e meglio armato. Possiede inoltre la capacità di volare da solo grazie a due ali retrattili che porta sulla schiena, mentre Mazinga Z doveva attendere l'invio del Jet Scrander, uno speciale modulo al quale agganciarsi. La nuova base di difesa terrestre viene stabilita nella Fortezza delle Scienze, un complesso sulle rive giapponesi dell'oceano Pacifico che può anche immergersi e volare con la parte superiore. A dirigerla è Kenzo Kabuto, creduto morto a seguito di un incidente durante un esperimento, Kabuto è in realtà sopravvissuto grazie all'adozione di un corpo meccanico costruito da suo padre. Oltre a costruire il Grande Mazinga ne ha anche cresciuto ed addestrato il pilota, Tetsuya Tsurugi, un orfano dal grande coraggio ma dal carattere molto impetuoso e ombroso. In un episodio è lui stesso a guidare il Grande Mazinga (unico caso nella trilogia in cui un robot cambia pilota a parte il film su Goldrake e Mazinga Z). Kabuto cela per lungo tempo a Shiro la sua reale identità e riversa parte del suo affetto paterno su Tetsuya, fatto che avrà conseguenze drammatiche nel finale della serie. Come in Mazinga Z, al Grande Mazinga viene affiancato un secondo robot di sembianze femminili, ma di minore potenza: si chiama Venus Alfa ed è pilotato da Jun Hono, una ragazza mulatta (è figlia di una giapponese e di un africano) che vive anch'essa alla base, senza che tra lei e Tetsuya nasca un legame sentimentale diverso da un'amicizia/rivalità. La pelle più scura di Jun in un episodio della serie fa emergere il tema della discriminazione razziale verso il diverso, per la prima e ultima volta nella trilogia Mazinga Z, Grande Mazinga e Goldrake. Ai due si aggiungono infine il Boss Robot, che dopo l'esperienza al fianco di Koji si sposta in un capannone a poche centinaia di metri dalla fortezza, e molto più avanti il Junior Robot, un automa costruito da Kenzo Kabuto per il figlio Shiro, ma assai raramente impiegato nei combattimenti viste le sue modeste possibilità. La sua apparizione ed il suo aspetto si devono ad un concorso della casa di produzione, che aveva invitato i giovani spettatori del cartone a disegnare un robot per Shiro. La personalità difficile di Tetsuya, minata dal complesso di inferiorità per essere un orfano e dall'esigere dagli altri la preparazione fisica maniacale a cui lo ha abituato il Dottor Kabuto, rende a volte difficile al pilota la collaborazione con gli altri robot, il cui aiuto in realtà spesso gli salva la vita: l'apporto di Boss Robot è spesso disprezzato anche se pure Jun arriva a difenderlo in uno dei primi episodi, Jun in un episodio verso la fine della serie si rifiuta di aiutarlo per stizza e l'arrivo di Koji vedrà Tetsuya subito in creare subito una forte gelosia per lui. Sia Tetsuya che Jun si mettono ai comandi dei robot entrando nella loro testa con speciali navicelle (Il Brain Condor e la Regina delle Stelle). Tetsuya dispone anche di una speciale motocicletta armata con pugni a razzo. I combattimenti vedono generalmente impegnati prima Venus e Boss che quasi mai riescono a fermare i mostri guerrieri di Mikenes (anche se in un paio di casi Boss Robot riesce a distruggere i mostri meccanici), e quindi l'intervento del grande Mazinga, il quale si trova a suo agio sulla terra come nei duelli aerei. I Mikenes dispongono di una base sottomarina (cui affiancheranno poi una base avanzata a forma di isola, fatta costruire dal Duca Gorgon) e si portano sull'area degli scontri con una gigantesca fortezza volante di oltre 600 metri di diametro, chiamata Mikeros. A dirigere l'attacco sono uno o più dei sette Generali del regno, che rappresentano le sette classi dei mostri di Mikenes (Yuri Caesar per i mostri umani, Drayato per i rettili, Vardallah-Birdler per gli uccelli, Lord Rygan per i mammiferi, Scarabeth per gli insetti, Anghoras per pesci ed anfibi e Hardias per gli spiriti delle tenebre). Particolare di rilievo: i generali hanno le stesse dimensioni dei loro mostri! In posizione più defilata è il ministro Argos che si occupa di missioni di spionaggio. Nonostante riporti spesso danni rilevanti, il Grande Mazinga esce vincitore da ogni battaglia, e sotto i suoi colpi cadono prima il principe Kerubinus che, indotto dai Mikenes a combattere sotto la falsa promessa di riavere il suo regno, finisce poi per lanciarsi in un attacco suicida contro la fortezza Mikeros, quindi Gorgon (al cui posto arriva la Marchesa Yanus, esperta di intrighi) e poi lo stesso Generale Nero, che affronta il robot terrestre in un epico duello all'arma bianca. L'imperatore delle Tenebre decide allora di richiamare dall'inferno il Dottor Hell , che viene nominato Grande Maresciallo del Demonio ed incaricato del comando delle operazioni al posto del valoroso predecessore. I suoi mostri, della cui progettazione - a differenza del Generale Nero - egli si occupa direttamente, si rivelano più potenti dei precedenti, e arrivano spesso ad un passo dalla vittoria finale ma a volte è proprio il carattere impetuoso del maresciallo a vanificare i suoi sforzi tanto che l'Imperatore delle tenebre in un episodio dà ordine di sostituirlo con Argos al comando delle operazioni e in un altro lo stesso Imperatore si diverte a immaginarlo adirato per il successo dello stesso Argos. Le ultime puntate dell'anime sono di grande intensità. Usando la nuova base volante Demonica costruita dopo la distruzione di Micheros, i Mikenes sferrano un durissimo attacco alla Fortezza delle Scienze, nel corso del quale lo stesso Kabuto resta ferito. In soccorso arriva il dottor Yumi, il direttore dell'Istituto di Ricerche Fotoatomiche dove ancora si trova Mazinga Z. Di fronte al precipitare degli eventi, Yumi gioca l'ultima carta, facendo tornare con un volo supersonico Koji Kabuto dagli Stati Uniti. Il ragazzo si rimette ai comandi di Mazinga Z, ricostruito in gran segreto grazie all'aiuto di Kenzo Kabuto e ripotenziato con la stessa lega del Grande Mazinga, ed il suo contributo è determinante per respingere i nemici. Pochi giorni dopo, l'intero stato maggiore di Mikenes scende in campo per lo scontro decisivo. Malgrado la perdita di tutti i mostri guerrieri, i Mikenes riescono nell'intento di dividere fra loro i due Mazinga, e sono sul punto di distruggere il robot di Tetsuya. Separatosi dagli altri, il dottor Kabuto solleva allora la sua fortezza e la scaglia in un attacco suicida contro Demonica, inchiodandola a terra e capovolgendo le sorti della battaglia. Malgrado lo sconcerto di Koji per il gesto del padre, i due robot reagiscono, distruggono i generali di Mikenes che escono anch'essi a combattere, cingono d'assedio la fortezza e la investono con i mortali Raggi gamma. Ad essi si aggiungono anche Venus e Diana A, richiamata da Sayaka, che ha frattanto raggiunto la base. La devastante esplosione di Demonica uccide i suoi occupanti e segna la fine della lunga guerra, anche se del Grande Imperatore non si saprà più nulla (la sua figura viene ripresa più avanti nel manga di Ufo Robot Goldrake, disegnato sempre da Ota). Resi gli ultimi onori a Kabuto, il Grande Mazinga e Mazinga Z si ritirano dalla scena: nell'episodio cinematografico Ufo Robot Goldrake contro il Grande Mazinga li vediamo collocati nel Museo dei robot nei pressi di Tokyo, dove sono diventati simboli di pace.

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