mercoledì 10 novembre 2010

Ci sarebbero stati altri crolli a Pompei in via dell'Abbondanza: questa volta sarebbe stata gravemente danneggiata la Casa del Moralista. E' quanto denuncia il segretario della Uil, Gianfranco Cerasoli. Ma la notizia è stata decisamente smentita dal Ministero per i Beni e le attività culturali. "Questo episodio - ha dichiarato il ministro Sandro Bondi - evidenzia un allarmismo infondato". Nonostante la smentita del Ministero dei Beni Culturali, la Uil ha spiegato che c'era già stato un primo crollo nella domus contigua a quella già distrutta, mai comunicato ma riportato dagli organi di stampa. Esso sarebbe avvenuto contestualmente all'alba di sabato, 6 novembre. Un altro sarebbe avvenuto invece il 10 novembre. In un comunicato firmato dal segretario della Uil Gianfranco Cerasoli, si dà notizia di un crollo alla casa di Trebio Valente e si specifica che tutte queste case danneggiate sono su via dell'Abbondanza, dove si trovano molte domus oggetto di recenti restauri avvenuti nel periodo del commissariamento. Il danno alla Casa del moralista riguarderebbe il soffitto e il muro laterale che da sul vicolo di Ifigenia. Distrutto sarebbe anche il graffito di propaganda elettorale con l'invito a votare per il candidato Helvio Sabino. Nel botta e risposta, Bondi ha ribadito che per il sito di Pompei il Ministero ha fatto un ottimo lavoro. Il crollo dell'Armeria dei gladiatori, "per quanto grave sia, anche dal punto di vista simbolico, non può cancellare i risultati" ottenuti a Pompei nei due anni di commissariamento dell'area archeologica. Lo ha detto il ministro nel suo intervento alla Camera che ha così rivendicato ancora una volta i risultati del suo lavoro e la scelta fatta attribuendo l'incarico al commissario della Protezione civile Marcello Fiori. ''Due anni fa a Pompei la situazione era intollerabile'', ha poi ripetuto. La mia decisione di affidare la situazione a un commissario nasceva dall'emergenza, ma anche dalla mia convinzione che Pompei, che non ha eguali nel mondo, non poteva essere gestita da solo da un soprintendente''. Bondi poi ha ricordato che nei due anni di commissariamento sono stati investiti 79 milioni di euro dei quali 21 provenienti da fondi Fas, "40 dai residui di gestione e 18 provenienti dai biglietti''. Di questi, ha sottolineato, ''l'83% è andato per la messa in sicurezza''. "Vi sono stati negli ultimi anni altri crolli gravi quanto quello di Pompei, se non più gravi in altre aree archeologiche italiane, quando vi erano al governo ministri anche della sinistra, ma a nessuno è venuto in mente di chiedere mai le loro dimissioni. Se nel mio caso valgono altri criteri ne prendo atto, chiedete pure le mie dimissioni, ma non sarebbe un atto politicamente e moralmente giusto", ha concluso il ministro. La Soprintendenza Speciale per i Beni archeologici di Napoli e Pompei smentisce la notizia di un ulteriore crollo nell'area archeologica, che avrebbe interessato la Domus del Moralista. Il collasso del solaio della Schola Armaturarum, avvenuto sabato notte, ha determinato il crollo di una piccola parte della parete laterale della bottega del vasaio Zosimus, adiacente alla Domus del Moralista che non ha, invece, subito alcun danno.Il Capogruppo del Pd alla Camera, Dario Franceschini, ha annunciato di voler presentare in Aula una mozione di sfiducia nei confronti del ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi, dopo i fatti accaduti a Pompei. "Anche la maggioranza ha chiesto a Bondi un gesto di responsabilità. Ne prenda atto e rassegni le proprie dimissioni. Se non avverrà dovremmo prendere le iniziative conseguenti", ha ribadito Franceschini.Quello alla Camera sul crollo di Pompei è stato "un dibattito civile" secondo il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi. A chi gli chiedeva se a suo avviso ci fosse stata una richiesta di dimissioni Bondi ha replicato che "non c'è stata richiesta di dimissioni nè da parte della maggioranza nè dall'Udc''. A chi insisteva sul fatto se Fli abbia parlato di un suo possibile passo indietro ha replicato che "se Granata vuole le mie dimissioni presenti una mozione di sfiducia".

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