lunedì 18 aprile 2011

E' morto a Tokyo, all'età di 67 anni a causa di un tumore ai polmoni, il regista di animazione giapponese Osamu Dezaki. La sua fama internazionale era legata a serie popolarissime come "Lady Oscar", "Remi"' e "Lupin IIII". Pur lavorando sempre su soggetti scritti da altri autori ("Jenny la tennista", "L'isola del tesoro", "Astro Boy" tra gli altri), Dezaki è riuscito ad imprimere un segno caratteristico a tutta la sua opera. Questo tanto per lo stile, caratterizzato da inquadrature "oblique" ed angolate dal basso nella maniera espressionista, sia per il tipo di storie, spesso permeate di un certo nichilismo di fondo. A lui si deve l'introduzione negli 'anime' di soluzioni registiche innovative come lo split screen e l'uso di fermi immagine su disegni particolarmente curati, da lui stesso definiti "cartoline ricordo". Dezaki è stato anche il primo regista a sperimentare l'animazione digitale generata da un computer in una scena panoramica nella serie "Golgo 13".  Nato a Tokyo il 18 novembre 1943, dopo il diploma presso il liceo Kitazono, Dezaki entrò nella Mushi Productions di Osamu Tezuka dove si formò  come disegnatore e direttore dell'animazione di alcuni episodi delle serie "Astro Boy" (1963), "Kimba il leone bianco" (1965) e "Monkey" (1967). Il primo passo da regista avvenne solo nel 1970, quando gli venne proposta la direzione della trasposizione sul piccolo schermo del manga "Rocky Joe", che divenne immediatamente un cult per i ragazzi degli anni Settanta. Disgraziatamente però la serie venne interrotta anticipatamente per delle gravi incomprensioni con Osamu Tezuka che portarono poi Dezaki a lasciare definitivamente la sua casa di produzione e a fondarne un'altra, la famosissima Madhouse, e diventando uno dei più importanti registi della Tokyo Movie Shinsha, avversaria della Toei. A volte noto anche con gli pseudonimi di Testu Dezaki e Makura Saki, passò da una serie animata all'altra: da "Jenny la tennista" (1973) a "Il tulipano nero" (1975), da "Giatrus il primo uomo" (1974) a "Le avventure di Gamba" (1975), passando per "Le più belle favole del mondo" (1976), "Capitan Jet" (1977) e "L'isola del tesoro" (1978). Ma i suoi più  indelebili e universalmente conosciuti cartoni animati rimangono "Remi"' (1977), tratto dal romanzo "Senza famiglia" di Hector Malot, e "Lady Oscar" (1979), ma solo a partire dal 19° episodio in poi, proprio perché  la serie era in calo di ascolti durante i primi episodi e per Tadao Nagahama fu necessario un aiuto per risollevare l'audience: quell'aiuto era appunto Osamu Dezaki.  A cavallo fra gli Anni Ottanta e Novanta, si trasferì negli Usa, insegnando tecnica dell'animazione alla Fox, realizzando serie tv e pellicole per un gusto più adulto come: gli "SF Space Adventure Cobra" (1982) e "The Mighty Orbots" (1984) e i suriraa "Golgo 13" (1993, molto amato da Quentin Tarantino) e "Golgo 13 - Queen Bee" (1993). Tornato in Giappone, lavorò  in collaborazione con la Tezuka Production, dove è  stato regista di "Lupin III", e poi ha realizzato la serie "Caro fratello" (1991) e i film "Black Jack - La sindrome di Moria" (1996), "Sword for Truth" (1990), "Mad Bull 34" (1996), "Air" (2005) e "Clannad" (2007).

 

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