domenica 30 gennaio 2011

Il cricket è uno sport di squadra giocato fra due gruppi di undici giocatori ciascuno. È nato, almeno nella sua forma moderna, in Inghilterra ed è popolare principalmente nei paesi del Commonwealth. In alcuni paesi asiatici: India, Pakistan, Bangladesh e Sri Lanka, il cricket è di gran lunga lo sport più popolare. È inoltre uno sport importante in Inghilterra, in Galles, in Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Zimbabwe e nei Caraibi anglofoni (Indie Occidentali Britanniche).La lunghezza delle partite (possono durare dalle ore a vari giorni), i numerosi intervalli per il pranzo e la merenda e la terminologia complicata rendono difficilmente comprensibile questo sport agli spettatori poco esperti.

La partita viene disputata tra due squadre composte da undici elementi ciascuna. Si gioca in un campo in erba dalla forma ovale o rettangolare e dalle dimensioni non precisate (solitamente tutto lo spazio disponibile). Al centro del prato è collocata una corsia, dove l'erba è rasata molto corta, lunga venti metri e larga tre, chiamata pitch che rappresenta l'area di lancio, ai cui due estremi sono posti tre paletti che formano il wickets. Le due squadre non schierano entrambe tutti e undici i giocatori; ogni frazione di gioco (innings[1]), infatti, vede impegnati gli undici di una squadra nel lanciare la palla e difendere il campo (fielder) e un singolo avversario alla battuta dove, una volta eliminato, viene sostituito da un compagno di squadra fino all'eliminazione del decimo battitore. Tra un innings e l'altro, le squadre invertono i propri ruoli. Scopo del gioco è quello di mettere a segno più punti possibile e di non farsi eliminare quando si è in battuta; e viceversa di non far segnare punti e di eliminare i battitori avversari quando questi sono al lancio. Vince chi realizza più punti. I punti si fanno correndo tra le due basi wickets. Per segnare una corsa il battitore deve, dopo aver colpito la palla, correre al lato opposto dell'area di lancio pitch, mentre contemporaneamente il suo compagno che non ha eseguito la battuta e si trova al lato opposto del pitch correrà verso il la linea di battuta batting crease. Entrambi i corridori runners (il nome che assume il battitore mentre esegue la corsa) devono toccare il terreno oltre la popping crease con la mazza.Ogni volta che i battitori si scambiano di base viene assegnato un punto chiamato anche corsa. Se la palla varca il boundary (bordo campo) senza toccare terra vengono dati 6 punti, mentre se tocca terra ne vengono dati 4. Se il colpo è stato particolarmente forte o difficile da recuperare per la squadra avversaria, i due corridori possono provare anche a scambiarsi nuovamente, mettendo a segno tante corse per quante volte riescono a scambiarsi di posto. Non c'è un numero massimo di corse effettuabili in una singola battuta (anche se è raro assistere a più di tre, cosa che avviene normalmente solo in caso di errori). Ogni corsa messa a segno da un battitore contribuisce al punteggio finale della squadra. Questo punteggio include, inoltre, un certo numero di punti aggiuntivi extra-runs che vengono accreditate senza che ci siano battute in caso di penalità o situazioni particolari di gioco.

Per quanto riguarda invece le origini del cricket ,sono sconosciute anche se sembra accertato che giochi simili all'attuale cricket fossero praticati nell'Inghilterra del sud-est già a partire dal 1300, importati in quella regione da pastori fiamminghi. La prima citazione sul cricket in Inghilterra è datata 1597, in un processo il medico legale John Derrick testimoniò che praticava il gioco «creckett» durante i propri studi alla Royal Grammar School di Guildford, nel Surrey verso il 1550. Vi sono molte teorie sull'origine del nome cricket. Potrebbe derivare dalla parola fiamminga krick bastone, a testimonianza degli scambi culturali ed economici tra il sud est dell'Inghilterra e le Fiandre. Durante il 1600 numerose fonti testimoniano la crescita della pratica di questo gioco nell'sud est dell'Inghilterra e al termine del secolo già vengono registrate le prime partite con squadre organizzate. Nel 1700 il gioco si sviluppò fino a diventare lo sport nazionale inglese e come tale si diffuse in tutto l'impero coloniale britannico. Anche negli USA il Cricket rappresentò lo sport dominante fino alla guerra di secessione. Nel 1900 il cricket fece parte dei Giochi olimpici. Dopo la seconda guerra mondiale il cricket ha avuto una sorta di globalizzazione; con la concessione dell'indipendenza ai Dominions britannici e l'istituzione del Commonwealth. Attualmente figurano come Full Members dell'International Cricket Council dieci paesi: L'Asia è rappresentata da quattro paesi del subcontinente (Bangladesh, India, Pakistan e Sri Lanka); l'Africa da due,(Sudafrica e Zimbabwe); l'Oceania da altri due (Australia e Nuova Zelanda); l'Europa da Inghilterra e Irlanda ed infine l'America (Indie Occidentali) da uno. Solo in queste 10 nazioni si gioca il Test cricket, ovvero il gioco nella sua forma originale con partite che possono durare anche cinque giorni. Tuttavia è negli ultimi vent'anni, con l'avvento della televisione nello sport e l'interessamento di due magnati televisivi australiani, dapprima Kerry Packer proprietario di Nine Network e successivamente Rupert Murdoch padrone del colosso satellitare BSKYB, che il cricket ha trovato la sua dimensione internazionale. Le moderne esigenze televisive infatti hanno contribuito all'affermazione del One-day International, gioco con le stesse regole del Test ma con un numero limitato di overs per squadra (attualmente il numero di overs è fissato a 50) e che, sorto ufficialmente negli anni sessanta, vide il suo primo incontro internazionale (ODI) disputarsi nel 1971 tra Australia e Inghilterra mentre nel 1975 si è giocata la prima Coppa del Mondo di cricket. Nel 2003 la lega professionale inglese adottò una versione di gioco chiamata Twenty20, definita così poiché ogni squadra dispone di un solo innings e può battere al massimo 20 overs. Questo modo di giocare è attualmente il preferito dalle maggiori leghe professionistiche del mondo poiché la durata delle partite si riduce a circa 3 ore quindi le televisioni possono meglio programmare le riprese in diretta. Dal 2007 si disputa un campionato mondiale di Twenty20.

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