giovedì 24 giugno 2010

SLOVACCHIA-ITALIA 3-2

Slovacchia (4-2-3-1): Mucha; Pekarik, Skrtel, Durica, Zabavnik; Strba (42' st Kopunek), Kucka; Vittek, Hamsik, Stoch; Jendrisek. A disp.: Pernis, Kuciak, Pekarik, Cech, V. Weiss, Sapara, Holosko, Jakubko, Sestak, Kucka, Salata. All.: Weiss

Italia (4-3-3): Marchetti; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Criscito (1' st Maggio); Montolivo (11' st Pirlo), De Rossi, Gattuso (1' st Quagliarella); Pepe, Iaquinta, Di Natale. A disp.: De Sanctis, Maggio, Gilardino, Bocchetti, Marchisio, Camoranesi, Palombo, Quagliarella, Pazzini, Pirlo, Bonucci. All.: Lippi

Arbitro: Webb (ING)

Marcatori: 24' e 28' st Vittek, 44' st Kopunek (S), 35' st Di Natale, 47' st Quagliarella (I)

Non avrei mai voluto scrivere questo articolo, ma devo farlo, sembrerà strano ma alla fine è come ho smpre detto io, Lippi non è un vincente, alla Juve ha vinto sotto la direzione della cosiddetta “cupola” e quando il signor Moratti lo ha reclamato a suon di miliardi lui non ha fatto altro che fallire.Ha vinto scudetti e coppe campioni, ops, champion…e un mondiale... (ma se Nesta non si infortunava, materazzi non avrebbe mai giocato e non avremmo avuto il goleador  dei mondiali, un difensore) , a questo punto non so se è più strano non vedere più giocare l’Italia, vedere vincere  il mondiale a un Maradona vestito a comunione o sentire le critiche di mia madre e della sua amica a Lippi, e aquanto sembra ne sanno molto più loro di tattica!!!Se non sbaglio è la prima volta che l'Italia finisce all'ultimo posto nel girone mondiale, alto record per Lippi!

La pagelle

Marchetti 6 Non ha colpe da fustigazione, ma è sempre quel pelo in ritardo, attanagliato anche lui da un terrore che gli si legge in volto.

Zambrotta 5 La carrozza è tornata zucca e il revival del 2006 finisce qui, almeno a livello fisico. Spinge poco e male, perlomeno, a differenza di altri, combina pochi guai in fase difensiva. Rimane in campo fino alla fine, ma sostanzialmente si trascina già dopo un'ora di gioco

Cannavaro 4 E' fortunato perché il tempo, specie nello sport, cancella le cose brutte e perpetua quelle belle. Tra qualche anno, sarà tornato per tutti noi solo ed esclusivamente il gladiatore di Berlino, il capitano azzurro che alza la Coppa del Mondo. Oggi è il simbolo della clamorosa disfatta, a cui lui ha collaborato sul campo commettendo errori (anticipi, scelte, tutto) e, soprattutto, non risultando utile nemmeno dal punto di vista del carisma, della leadership nei confronti di un gruppo perlopiù composto da bravi ragazzi.

Chiellini 5 Lui avrebbe i titoli per figurare in altre Italie che furono, e lo dimostra nella prima fascia della ripresa, quando prova da solo (va beh, c'è anche Cannavaro) a difendere sui contropiedi degli slovacchi. Il muro crolla in occasione del raddoppio slovacco, quando si fa sorprendere in maniera imbarazzante da Vittek. Parafrasando Paolo Conte in "Bartali", il suo naso è più triste che mai.

Criscito 4 Visino pulito, da bimbo, perfetto per rappresentare l'inadeguatezza di un ragazzo alle prese con un palcoscenico e delle responsabilità troppo più grandi di lui. Come Pepe, come Montolivo, è la bandiera dell'Italia dei "bamboccioni", che crescono nella bambagia di un campionato e di squadre che non chiedono loro più di tanto. Poi, alla resa dei conti di un mondiale, ci si accorge che non hanno gambe per camminare da soli.

Maggio 6 A destra dal primo della ripresa, con Zambrotta a sinistra. Vista la tragedia sportiva in corso, non gli viene chiesto di difendere più di tanto: e almeno in attacco si dà da fare e regala a Di Natale l'assist per l'1-1: sprecato, come questo mondiale azzurro

Gattuso 5 Può solo recitare la parte di Ringhio Gattuso: urlare, caricare, correre fino a che il fiato e le gambe, che non sono più gli stessi, lo reggono. Fa il suo dovere fino all'ultimo, che nel suo caso è il 45° minuto. Poi Lippi decide di rinunciare alla prudenza, e lo sacrifica. Avrebbe meritato ben altro addio a una maglia a cui ha dato tantissimo.

Quagliarella 6,5 Centimetri. Quelli che gli impediscono di entrare negli annali come il salvatore della patria pallonara. Centimetri maledetti in occasione della respinta sulla linea di Skrtel,che secondo me è gol, ancora più maledetti su quel fuorigioco visto con acutezza inedita dal collaboratore di Webb: era il 2-2 a 6 minuti dalla fine, sarebbe cambiata la storia di questa partita, magari anche quella del mondiale azzurro. Segna il 2-3 e praticamente anche il primo gol azzurro, lascia il Sudafrica in lacrime e con l'etichetta di grande occasione persa da Lippi.

De Rossi 4 Tradisce anche lui, ed è l'ineluttabile segnale che bisogna tirare giù la saracinesca e andare a casa. I suoi inserimenti offensivi, che avevano tenuto in piedi la baracca con Paraguay e Nuova Zelanda, rimangono lettera morta. E consegna, con una leggerezza inconcepibile per uno come lui, la palla dell'1-0 alla Slovacchia.

Montolivo 4 Se c'era una piccola certezza che ci eravamo costruiti a fatica nei precedenti 180 minuti e spiccioli, era lui, Riccardo il Putto, pronto a raccogliere la fiaccola lasciata dai campioni del mondo. Sì, ciao. Alla partita della verità, la suddetta fiaccola gli brucia le mani e si rivede il Montolivo incerto, personalità zero di certe domeniche fiorentine. Lippi decide che è meglio Pirlo con una gamba sola che lui con due. Pirlo SV Non sta bene, è evidente, si capisce alla prima corsetta, alla prima veronica "alla Pirlo" con palla che rotola in fallo laterale. Dice sì a Lippi rischiando del suo. Teniamolo fuori dai processi, per favore: semmai ci si chiede a che punto fosse arrivato il c.t. per ricorrere, con 35 minuti ancora da giocare e con un solo gol di svantaggio, a una soluzione così disperata e nevrotica. Pensare che in panchina avevamo anche palombo che mezza europa e Itaòlia, vedi Juve e Inter vogliono…

Pepe 5"Er chiacchiera" ritorna il simpatico, volenteroso e altrettanto inutile giocatore della categoria "né carne, né pesce", probabilmente confuso dal frullatore tattico di Lippi. Il solito impegno, il solito onesto agonismo che gli fa rischiare anche il cartellino rosso nella ripresa. Non fa la punta esterna, non stringe vicino a Iaquinta, non fa l'esterno puro, aiuta poco dietro lasciando solo lo smarritissimo Criscito. E soprattutto non segna. perché quell'occasione colossale, netta, perfetta per un ex-attaccante grida vendetta al cielo. La sbucciata che ci rimette sull'aereo per l'Italia si candida a essere la copertina del peggiore Mondiale di sempre in 100 anni di storia azzurra.

Iaquinta SV Niente giri di parole: un disastro. Forse non è più abituato ? alla Juve non succede da tempo ? a ricoprire il ruolo di prima punta. Ma tra movimenti, sponde e conclusioni è un pianto colossale: nessuno avrebbe creduto di rimpiangere Gilardino. Ma Pazzini lo teniamo sempre in Panchina.

Di Natale 5 Un tiro (alle stelle) dopo pochi secondi di partita fa ben sperare, poi cade anche lui nel gorgo azzurro del primo tempo. Quando l'Italia, finalmente, dà segni di vita, lui c'è: l'errore del possibile 1-1 a inizio ripresa, però, è da codice penale, è veramente la definitiva svolta negativa di questa partita maledetta. Segna l'1-2 parziale, cerca il gol fino all'ultimo secondo, ma non lo trova, condannato anche lui dall'invisibile tribunale del calcio.

Lippi 3   Fine. In tutti i sensi. Nell'infinita vigilia mondiale, cominciata troppo tempo fa, tutti a dargli addosso sul fatto che la sua Italia-bis fosse troppo datata, logora, sazia. Nessuno si è accorto, nel bailamme delle polemiche, nel balletto dei tormentoni e dei nomi che datato, logoro, sazio fosse proprio lui, il C.T. Questa nazionale, con o senza Cassano e Balotelli, non sarebbe arrivata lontano, per due semplici ragione: il tasso tecnico generale è basso e di Messi o robe del genere non ce ne sono. Ma lui ha accelerato il naufragio del Titanic azzurro squarciando falle su falle con scellerate scelte tattiche, moduli cambiati come biancheria intima, gestioni delle partite prive di lucidità. Ci penserà, durante la lunga estate in barca? O riterrà di essere sempre e solo il c.t campione del mondo?

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