È tradizione in Italia mangiare durante la notte di San Silvestro le lenticchie insieme allo zampone , si dice che rispettando la tradione nell’arco dell’anno di avrà fortuna e soldi! La lenticchia (genere Lens) è una leguminosa nota sin dall'antichità. È una specie dicotiledone annuale, molto coltivata per la granella commestibili, ricche di proteine. Diverse sono le varietà di lenticchie. Le lenticchie fanno parte dei legumi secchi apprezzati in Europa anche se la produzione mondiale non è elevata: 3.841.883 t (2004). Come attesta l'episodio biblico di Esaù, nella Genesi, il consumo delle lenticchie risale alla nascita dell'agricoltura in Mesopotamia. La lenticchia è una pianta annuale erbacea, alta da 20 cm a 70 cm. Gli steli sono dritti e ramificati. Le sue foglie alterne, composte pennate, contano da 10 a 14 foglioline opposte, oblunghe e terminano con un viticcio generalmente semplice o bifido. Sono munite alla base di stipole dentate. I fiori, a corolla papilionacea tipica della sottofamiglia delle Faboideae, sono di color bianco o blu pallido e riuniti in grappoli da due a quattro. Il calice è regolare, a cinque denti sottili e relativamente lunghi. La fioritura estiva avviene tra maggio e luglio. I frutti sono dei baccelli appiattiti, corti, contenenti due semi dalla caratteristica forma a lente leggermente bombata. Il colore dei semi varia secondo le varietà dai più pallidi (verde chiaro, biondo, rosa) al più scuro (verde scuro, bruno, violaceo...). La specie comprende quattro sottospecie principali: Lens culinaris subsp. culinaris ( lenticchia coltivata), qualche volta considerata una specie distinta ; Lens culinaris subsp. odemensis ; Lens culinaris subsp. orientalis ; Lens culinaris subsp. Tomentosus. La lenticchia marrone, quella che si trova soprattutto in scatola; la lenticchia rossa (gialla o arancia), utilizzata nella cucina asiatica; le lenticchie verdi, come la lenticchia verde di Villalba e la lenticchia verde di Altamura; la lenticchia corallo o rosa, che è rossa ma sempre venduta sgusciata; la lenticchia bionda, che è la più grossa; la lenticchia rosa pallido come la lentillon rosé di Champagne (Francia). Curiosità : Paperino e le lenticchie di Babilonia è un racconto a fumetti sceneggiato da Rodolfo Cimino e disegnato dal grande Romano Scarpa.It is tradition in Italy to eat during the New Year's Eve lentils along with the pig's feet, it is said that respecting the tradione the year of luck and will have money! The lentil (Lens gender) is a legume known since antiquity. It is an annual dicotyledonous species, much cultivated for the edible grain, rich in protein. There are different varieties of lentils. Lentils are part of the pulses appreciated in Europe but world production is not high: 3,841,883 t (2004). As evidence of the biblical story of Esau in Genesis, the consumption of lentils, dates back to the birth of agriculture in Mesopotamia. The lentil is a herbaceous annual plant, high by 20 cm to 70 cm. The stems are straight and branched. Its leaves alternate, compound pinnate, count from 10 to 14 opposite leaflets, oblong, and usually end with a tendril simple or bifid. Are fitted at the base of stipules toothed. The flowers, corolla papilionacea typical of the subfamily Faboideae, are creamy white or pale blue and gathered in clusters of two to four. The cup is regular, five teeth thin and relatively long. The summer bloom is between May and July. The fruits are flattened pods, short, containing two seeds from the characteristic shape of a slightly convex lens. The color of the seeds varies with the variety from the paler (light green, blond, pink) to dark (dark green, brown, purple ...). The species include four major subspecies: Lens culinaris subsp. culinaris (cultivated lentil), sometimes considered a distinct species; Lens culinaris subsp. odemensis; Lens culinaris subsp. orientalis; Lens culinaris subsp. Tomentosus. Brown lentils, especially that found in a box, the red lentils (yellow or orange), used in Asian cooking, lentils, green lentils like green lentils green Villalba and Altamura, coral or pink lentils, which is red, but always sold shelled, lentils blonde, which is the biggest, like the pale pink lentils lentillon Rose Champagne (France). Trivia: Donald and lentils of Babylon is a comic book story written by Rodolfo Cimino and designed by the great Romano Scarpa.
Archeologi cinesi annunciano di aver trovato una grande tomba del III secolo che potrebbe essere quella del generale Cao Cao. Il ritrovamento e' avvenuta nella provincia di Henan, nel villaggio di Xigaoxue, vicino all'antica citta' di Ayang. La tomba, dice la Central China Television, contiene i resti di un uomo di circa 60 anni (corrispondente all'eta' di morte del politico machiavellico) e di due donne. Un epitaffio nel sepolcro fa riferimento a lui. Cáo Cāo (曹操) (155-220) fu l'ultimo primo ministro della Dinastia Han, più precisamente degli Han Orientali o Han Posteriori. Nel periodo di disordini che segnarono la fine della Dinastia, si appropriò del dominio della Cina settentrionale. Divenne quindi una delle figure più importanti del periodo dei Tre Regni e noto con il nome postumo di Imperatore Wu di Wei. In realtà, pur avendo posto Cao Cao le basi necessarie alla fondazione della dinastia, fu suo figlio Cao Pi 曹丕 (187-226) ad accettare l'abdicazione dell'ultimo imperatore della dinastia Han, fondando quindi la dinastia Wei, meglio nota come Cao Wei 曹魏 (220-264). Durante il suo regno, nel 215 d.C. venne ufficialmente riconosciuta la Chiesa taoista dei Maestri Celesti (Tiānshī 天師). Fu noto come letterato e come stratega. Divenne poi il protagonista di numerose opere letterarie.
Il mistero sulla più famosa mutilazione della storia dell'arte può finalmente essere risolto: secondo uno studioso, a spingere Vincent Van Gogh a mozzarsi l'orecchio fu l'apprendere che il fratello Theo, da cui l'artista dipendeva finanziariamente e psicologicamente, stava per sposarsi. Questa la tesi sostenuta da Martin Bailey, autore di un volume su Van Gogh e curatore di due mostre sulla sua opera, di cui tratterà il prossimo numero di The Art Newspaper, anticipato oggi dal Sunday Times. La teoria su un Van Gogh sconvolto dal timore che il fratello, preso dai nuovi impegni coniugali, non l'avrebbe più sostenuto economicamente, è stata elaborata da Bailey dopo una scrupolosa indagine su una lettera che il maestro dei Girasoli inserì in un dipinto completato poco dopo essersi tagliato l'orecchio.Secondo Bailey, la lettera fu scritta dallo stesso Theo da Parigi nel dicembre 1888 e conteneva la notizia del suo fidanzamento, il che avrebbe turbato nel profondo un Vincent già disturbato psicologicamente e l'avrebbe condotto, poco prima del Natale 1888, al famoso gesto di autolesionismo, le cui ragioni erano rimaste finora avvolte nel mistero. "Vincent temeva di perdere il sostegno psicologico e finanziario del fratello", scrive Bailey su The Art Newspaper di gennaio. Per anni, l'orecchio mozzato del genio olandese è stato al centro delle spiegazioni più disparate.Qualcuno ha dato la colpa alla sua follia, qualcuno ha spiegato la pazzia di Van Gogh con il piombo contenuto nei colori, altri hanno citato la fine della sua amicizia con Paul Gauguin, al punto che studiosi dell'università di Amburgo hanno sostenuto che sarebbe stato lo stesso Gauguin, con cui Van Gogh divise una casa ad Arles, a tagliargli l'orecchio durante una lite per una prostituta di nome Rachel. Questa spiegazione, però, è stata respinta sia dal Museo Va Gogh di Amsterdam che dallo stesso Bailey. Della propria instabilità mentale, comunque, Van Gogh diede ampia prova quando, 19 mesi dopo essersi mozzato l'orecchio, si sparò un colpo al petto, morendo dopo due giorni di agonia. La lettera al centro della teoria di Bailey sarebbe la stessa che compare nel dipinto "Natura morta: tavolo con cipolle", dipinto da Van Gogh nel gennaio 1889, appena un mese dopo essersi ferito, e che sarà esposto nella mostra alla Royal Academy di Londra in apertura il mese prossimo.
Lady Oscar non è una candida bambina a cui le caprette fanno ciao e neppure un'infermierina il cui nome ha dato vita a una sindrome, quella di Candy Candy: più mi fai male, più ti amerò, meglio se sei bello, tenebroso e non mi fili. Ma non è neanche un cumulo di acciaio come Jeeg, o un eversivo come Capitan Harlock, disturbante per la sua anarchia. Lady Oscar va oltre. È una lei androgina, un travestito etero, una bambina trasformata dal padre in guardia reale al servizio di Maria Antonietta. E grazie a Lady Oscar, negli anni '80, le ambiguità del mondo dei manga e degli anime sbarcano in Occidente senza schermi velati. Semmai, con un sadismo strisciante. Da noi, nel 1982, il successo della serie tv è strepitoso. Orde di ragazzini corrono a casa per vederla, persino gli insegnanti la raccomandano per la sua valenza storica (proprio così…). In Giappone invece il boom non è immediato. Arriva con il successo degli autori del manga, come Riyoko Ikeda, e degli anime in tv, soprattutto di Osamu Dezaki (Jenny la tennista, Lupin III) con le sue inquadrature oblique espressioniste e l'uso dello split screen. Intanto, Lady Oscar "italiana" subisce la censura, e molte ambiguità vengono eliminate o ridimensionate nella traduzione. Prostitute diventano mendicanti, si glissa sulle accuse di relazione omosessuale tra Maria Antonietta e Oscar, e vengono tagliate le scene d'amore tra lei e André. Ma in fondo, anche questo fa di Lady Oscar un fenomeno. E un franchise: oggi c'è questo doppio box (40 episodi in 4 dischi, doppia opzione audio italiano e giapponese, sigla originale, schede). Prima, ci sono stati musical, pièce teatrali e un film di Jacques Demy, con Patsy Kensit nei panni di Oscar bambina. Come cantavano i Cavalieri del Re: "Il buon padre voleva un maschietto, ma, ahimè, sei nata tu…".
Il 28 gennaio 2010 torna in Italia un manga leggendario, entrato da decenni nell’Olimpo delle divinità dell’arte sequenziale. Planet Manga lo riproporrà bimestralmente a partire da gennaio, in una nuova antologia di 5 volumi che raccoglie gli episodi più belli e significativi della serie originale di 23 volumi, anche se non ho capito perché non riproporlo in edizione integrale, ma i misteri panini sono sempre più bui!ASTROBOY, del maestro Osamu Tezuka.Tetsuwan Atom (letteralmente “”Atom dal pugno di ferro”), nasce nell’aprile del 1952 sulle pagine del magazine Shonen Manga e continuerà a essere serializzato su questa rivista sino al 1968.L’autore è Osamu Tezuka, classe 1928, che molti ritengono il padre del manga moderno, un manga no kami (lett. “dio del manga”), e il suo Tetsuwan Atom diverrà nel giro di pochi anni un simbolo universale di pace e amore. Atom è infatti un robot che di umano non ha soltanto le sembianze: prova sentimenti spiccatamente umani, e un grande senso di giustizia.In un mondo in cui gli umani schiavizzano e discriminano i robot, lui, egli stesso un robot, si sacrifica più di una volta per quel genere umano che ama, desidera e considera come la sua stessa famiglia.Con una ricostruzione ambientale futuristica ma abbastanza vicina alla nostra realtà da non spiazzare il lettore, con un canone grafico preso da subito a modello per il manga giapponese a venire, Tetsuwan Atom esplora tematiche come la discriminazione, l’odio, il razzismo, l’ecologia, la fratellanza universale.
Runaways è una serie a fumetti pubblicata dalla Marvel Comics, creata da Brian K. Vaughan (testi) e Adrian Alphona (disegni) e attualmente scritta da Kathryn Immonen e disegnata da Sara Pichelli. La prima serie, pubblicata per la linea editoriale Tsunami è durata diciotto numeri, dal aprile 2003 al settembre 2004) ed ha chiuso in seguito alle basse vendite. Viste però le critiche positive e le buone vendite delle ristampe in volumi, la Marvel ha deciso di rilanciare la serie, azzerando la numerazione della testata e mantenendo il team creativo originale, che ha prodotto ventiquattro nuovi numeri dall'aprile 2005 al dicembre 2007, per essere poi sostituito da Joss Whedon e Michael Ryan, che hanno firmato un solo arco narrativo di sei episodi. La serie è stata quindi nuovamente rilanciata con un terzo volume firmato da Terry Moore e Humberto Ramos, che hanno prodotto due archi narrativi per essere poi sostituiti da Kathryn Immonen e Sara Pichelli. Ogni sei episodi viene ristampata nel formato denominato Marvel Digest, un formatto tascabile che imita quello dei manga. Inoltre l'intera prima serie è stata stampata in un formato cartonato. Runaways è stato inizialmente lanciato, nel 2003, sotto la sfortunata linea editoriale Tsunami. La prima ristampa in Digest è stata sotto l'etichetta Marvel Age, e in seguito i primi episodi della prima serie sono andati sotto Marvel Next. I successivi albi sono usciti per la divisione editoriale Marvel Heroes, una delle principali dell'editore newyorchese. In Italia la serie viene proposta nella collana 100% Marvel, in volumi da sei o più storie, dalla Panini Comics. Runaways racconta la storia di sei adolescenti che un giorno, in una delle tante assemblee dei genitori, scoprono che questi ultimi sono dei super criminali vedendoli uccidere una ragazza innocente durante una sorta di rito satanico.Cinque dei sei ragazzi scappano così di casa e decidono di opporsi all'impero criminale della loro famiglia andando a cercare prove sulla colpevolezza sui loro genitori, e sarà andando di casa in casa che riceveranno le armi per combattere i loro genitori: trovando a casa di Gertrude Yorkes un velociraptor comissionato dai suoi genitori che obbedisce ai suoi comandi,scoprendo tramite un foglio che Karolina Dead e in realta un'aliena fatta di luce mentre in casa Stein, Chase Stein troverà dei guanti in grado di produrre fuoco e degli occhiali a raggi x. Nello stesso posto Nico Minorou si impossesserà dell'asta magica della madre. Alla fine dei due volumi iniziali i ragazzi riusciranno a sconfiggere i loro "vecchi". Il gruppo originale era composto da sei membri: Alex Wilder; Nico Minorou; Chase Stein; Karolina Dean; Gertrude Yorkes; Molly Hayes; Vecchi Merletti: è un velociraptor . A cui si aggiungono successivamente: Victor Mancha; Xavin; Klara Prast. Un film tratto dal fumetto è previsto per il 2011,dopo la release cinematografica de I Vendicatori. Il film è stato annunciato dai Marvel Studios in maggio 2008, stesso mese in cui Brian K. Vaughan, che è anche autore del fumetto, ha iniziato a scrivere la sceneggiatura, che dovrebbe terminare ai primi del 2009.
Negli ultimi anni, le edicole italiane, hanno subito l’ invasione di allegati di varia natura e tipo. Ogni Quotidiano, Settimanale, Mensile... non poteva negare ai propri lettori un gadget, qualunque esso fosse.Tra i vari allegati che hanno fatto capolino tra gli scaffali, anche fumetto fa tutt'ora, la sua parte: collane dedicate a singoli personaggi - Tex, Batman, Asterix, Alan Ford, Diabolik, Dago... ;collane dedicate ad autori - Manara, Crepax ; collane antologiche - SuperEroi DC, SuperEroi Marvel, I Classici del Fumetto, Antologie Disney, I Maestri del Fumetto... Qualunque sia stata l'iniziativa legata alle nuvole parlanti, pur essendone stata sempre curata al massimo la forma (volumi cartonati, colorazione di storie originariamente in bianco&nero...), si è trattato sempre di ristampe di storie più o meno classiche. Questo almeno fino ad oggi,(anche se in realtà, causa slittamento di pubblicazioni, venne presentato prima in edicola e poi in libreria il volome di Ghost Raider firmato da Garth Ennis,sempre per panini Comics, e sempre all’allegato alla gazzetta dello sport). A dicembre, infatti, e più precisamente il 14 dicembre, in allegato al Corriere della Sera e alla Gazzetta dello Sport, in collaborazione con Panini Comics, verrà pubblicato il 39° numero di "Super Eroi - Le Grandi Saghe" che conterrà una storia completa attualmente inedita in Italia: X-Campus. Pubblicata negli states in otto albetti, naturalmente formato comics, la saga è stata interamente realizzata da un team di autori 100% made in italy; i testi, infatti, sono stati scritti da Francesco Artibani e Michele Medda, mentre ai pennelli si sono alternati Denis Medri, Roberto Di Salvo, Alessandro Vitti, Gianluca Gugliotta e Marco Failla per le matite, Santa Zangari, Cristina Giorgilli e Marco Failla per le chine, Sergio Algozzino, Fabio Bonechi, Cecilia Giumento, Giovanna Niro e Davide Amici per la colorazione. La storia narra dell'adolescenza di un nutrito gruppo di mutanti che si ritrovano nel campus scolastico della Fondazione Warthington in cui, il Professor Xavier, sarà solo il loro insegnante di Biologia. All'allegra brigata, non manca di certo Magneto che riveste un inedito ruolo, tutto da scoprire.Quindi, adesso dovremmo aspettarci il riciclo di storie scartate dalla panini comics in edicola come allegati? Sempre più in basso le genialate panini!
Era l'anno 1995, anno in cui la Bandai Visual inseriva nel proprio catalogo un nuovo lungometraggio d'animazione: Ghost in the Shell. L'anime in questione era, certo, la trasposizione animata del manga di Masamune Shirow (1991), ma non una normale trasposizione. Infatti tra i crediti possiamo notare nomi come Mamoru Oshii (anche regista di Patlabor 1 e 2 (1989/1993)); Takashi Watabe che ha curato gli splendidi sfondi per quest'anime e il character design di Hiroyuki Okiura. La storia è ambientata in un futuro prossimo dove umani e cyborg convivono pacificamente e gli innesti cybernetici sono ormai cosa frequente nei corpi degli individui, dove soltanto lo spirito umano vi risiede e dove rappresenta gli ultimi residui di umanità. Il cyber-agente Motoko Kusanagi, nella caccia di tutti i giorni, si imbatte in un criminale chiamato "IL Signore dei Pupazzi" che ha la capacità di intromettersi nei pensieri delle proprie vittime. Le ricerche porteranno Kusanagi attraverso intrighi politici e corruzione, e, in seguito, a riflessioni filosofiche sulla sua vita e sul suo destino. La storia, che prende spunto dal manga ma si sviluppa per vie proprie, è appassionante e fantastica: un lungometraggio d'animazione lontano da ogni classificazione. La realizzazione è impeccabile; tra character design, sfondi e computer grafica (atta a illustrare il mondo cybernetico in cui si svolge la storia) assistiamo ad un prodigio degno di pochissimi confronti. Le atmosfere oniriche sono alternate ai momenti d'azione e il tutto è incorniciato da una fotografia stupenda, il che crea un prodotto unico, consigliato a tutti gli adulti. A chi non conosce le filosofie giapponesi in relazione alle produzioni animate questo è il primo e grande passo verso un mondo tecnicamente a parte. Le eroine di Shirow quì risplendono in tutto il loro essere, infatti il character design è molto valido. Il disegno è realizzato con una pulizia impressionante e anche le animazioni non sono da meno. Lo script di Kazunori Ito è ben bilanciato e porta lo spettatore, tra riflessioni ed azione, fino al bandolo della matassa cui la storia fa perno. Degna di mensione la stupenda colonna sonora che accompagna il lungometraggio e, in particolare, i bellissimi temi di apertura e chiusura oltre al brano "One Minute Warning" dei Passengers (ovvero l’album sperimentale degli u2 qui accompagnati da Brian Eno ). "Ghost in the Shell" è il primo anime ad essere uscito nelle sale contemporaneamente in Giappone, in Inghilterra e negli States. Il film è arrivato in Italia nel 1995, dopo la presentazione mondiale che la Bandai Visual e la Manga Entertainment hanno intrapreso, ed ha avuto l'onore di essere presentato alla Mostra del Cinema di Venezia (il primo anime in assoluto nella storia del festival lagunare), oltre che ad una grande quantità di premi in giro per il mondo, nei vari festival in cui è stato presentato. Una nuova edizione in DVD è edita dalla Panini Video .
Questo primo numero del magazine delle Edizioni Arcadia, impreziosito da una cover di Riccardo Burchielli, contiene un’avventura completa de L’INSONNE (by Di Bernardo/Lupacchino), la prima parte (di 2) di GIADA: I PUZZIBUBBI DI SATANA (di Rosenzweig/Dinisio) e SUZIE Q: DISFUNZIONE 15 (di Cajelli/Spinelli), alcune strisce di ZORFLICK (di Matteo Freddi), una storia breve di LEGIONE STELLARE (by Memola/Pueroni) e l’atteso ritorno de LA STIRPE DI ELAN, con la prima delle tre parti di JAKARA, scritta da Federico Memola e disegnata da Lucilla Stellato. Un mix di autori affermati ed ottimi esordienti, di personaggi conosciuti e piacevoli sorprese, per una rivista che promette bene!
Era il 19 ottobre 2005, quando il sindaco di Roma inaugurava le prime strade del comprensorio Torrino-Mezzocammino. La particolarità di queste vie, sorte in un nuovo quartiere, che ha iniziato ad essere abitato a partire dal 2007, è costituita dal fatto che sono intitolate a grandi autori che hanno fatto la storia del fumetto italiano: da Gianluigi Bonelli e Aurelio Galleppini (creatori di Tex) alle sorelle Giussani (autrici di Diabolik), da Benito Jacovitti (Cocco Bill, giusto per citare il suo personaggio più popolare) all'indimenticabile Hugo Pratt, papà di Corto Maltese, fino a tanti altri grandi dell'editoria a fumetti come Tea Bertasi Bonelli, Walter Molino, Franco Bonvicini, Guido Crepax, Roberto Raviola (in arte Magnus), Rino Albertarelli, Erio Nicolò e molti altri ai quali, col passare del tempo, sono state intitolate vie e piazze, ma anche viali, larghi, ponti e sottopassi. Il 20 novembre 2009, a testimonianza di un progetto ancora in crescita e di un'area urbanistica in evoluzione, che va man mano definendosi e acquistando un'identità via via più peculiare, quello che ormai è conosciuto come il "Quartiere dei Fumetti" si arricchisce di Piazza Andrea Pazienza. Non che il luogo non fosse già intitolato, fin dagli albori del progetto, a uno dei più geniali e influenti autori del panorama nostrano... Ora, però, la Piazza ha acquisito il suo aspetto definitivo e assolutamente originale, potendo esibire, sui muri che la circondano, alcuni grandi pannelli mosaicati, in gres porcellanato, raffiguranti molti dei più celebri personaggi della nostra tradizione fumettistica. Per maggiori informazioni sul quartiere e sull'evento, visitate il sito
In attesa delle nove avventure nel 2010, vediamo chi è BONE!! Bone è una serie a fumetti scritta e disegnata da Jeff Smith. Pubblicato negli Stati Uniti d'America tra il 1991 e il 2004, narra delle avventure di tre bone (creature bianche, antropomorfe e dal lungo naso): Fone Bone e i suoi due cugini Phoney Bone (diminutivo di Phoncible P. Bone) e Smiley Bone; i quali, in fuga da Boneville, la loro città, si perdono in un deserto pietroso e raggiungono infine una vallata sconosciuta. Qui vengono coinvolti nello scontro in atto tra gli esseri umani e delle creature pelose note come rattodonti, comandati da un misterioso personaggio chiamato l'Incappucciato. Bone ha la particolarità di unire il tratto semplice tipico del fumetto umoristico statunitense con una narrazione continuata che fonde un tono comico con uno maggiormente epico e drammatico. Col proseguire della storia i tratti cupi si fanno via via predominanti. Opere a cui Bone può essere accostato, specie nello stile grafico, sono Cerebus di Dave Sim e Pogo di Walt Kelly. I tre personaggi principali sono inoltre simili a tre corrispettivi disneyani: Fone Bone ricorda sia il Topolino degli anni Trenta e Quaranta, e in parte anche il Paperino più avventuroso e ottimista; Phoney Bone è un Paperone maggiormente pieno di sé e meno previdente; Smiley Bone, invece, richiama alla mente Pippo. Notevoli in tal senso sono le somiglianze tra il fumetto di Jeff Smith e le storie disneyane prodotte da Carl Barks. L'edizione italiana di Bone, iniziata nel 1996 e conclusa dieci anni dopo, nel 2006, ha incontrato numerose difficoltà. Pubblicato inizialmente dalla casa editrice Macchia Nera (in un'edizione da edicola e successivamente in una per sole fumetterie), quando l'editore fallisce Bone viene portato avanti dalla Lexy Production, la quale riesce a pubblicarne un solo volume prima di chiudere anch'essa. Successivamente il fumetto viene recuperato da Panini Comics, che pubblica gli ultimi tre volumi della saga, e ora sta riproponendo tutta la saga nella versione a colori. Negli Stati Uniti, in seguito alla conclusione dell'opera, ne è stata proposta un'edizione in volume unico. Nel 2005 è stato pubblicato un videogioco episodico, di genere avventura grafica, ispirato al primo volume della serie e intitolato Bone: Out from Boneville. Nel 2006 è stato anche realizzato un seguito, dal titolo Bone: The Great Cow Race. Entrambi i giochi sono stati sviluppati dalla Telltale Games.